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LA DESTINAZIONE DEL GIORNO

BESENELLO

 Trento, Trentino-Alto Adige Südtirol
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Stemma di Besenello
Alla scoperta di Besenello

Da segnare in agenda per visitare Castel Beseno di Besenello: il maniero apre i battenti sino al 15 dicembre 2023 il sabato e la domenica, mentre dal 16 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 da martedì a domenica. È la fortezza più ampia del Trentino, oggigiorno quinta d’eccezione di un ricco calendario di eventi, spettacoli e rievocazioni storiche ma in passato, con la sua posizione strategica di raccordo tra Italia e Mitteleuropa, è stata spesso testimone di assedi e scontri efferati. Una storia travagliata fino a quando, nel 1470, venne concessa in feudo alla potente e longeva famiglia Trapp, che la trasformò in residenza. Il forte, che si estende per duecentocinquanta metri di lunghezza e per circa cinquanta in larghezza, è ampiamente visitabile: imperdibili sono la passeggiata sulla cinta muraria per ammirare la valle dell'Adige e l’incursione nelle atmosfere rinascimentali alla scoperta di cantine, armi, scudi, piazze e diversi edifici che comprendono la raffinata dimora dei Trapp. Della stessa famiglia sono conservate due grandi pietre tombali nella chiesa di Sant’Agata, di cui si hanno notizie sin da inizio Duecento, mentre la piccola chiesa dedicata a Santa Marina è in stile romanico. Besenello è patria di vini e in particolare del Moscato Giallo Trentino Superiore, pregiato passito di montagna nonché eccellenza dell’Alta Vallagarina, prodotto dai vigneti che circondano la collina di Castel Beseno. Questo vino da meditazione è anche, insieme alla storia e alle tradizioni trentine, il protagonista di “Autunno DiVino”: una rassegna enogastronomica che, come una grande festa di fine vendemmia, vede protagonisti a Besenello - per tre giorni e nel mese di settembre - molti stand con piatti tipici trentini abbinati ai vini del territorio, mostre di arte e artigianato, musica e laboratori per bambini. Ulteriore vanto del comune di Besenello sono la coltivazione e produzione di frutta grazie anche al clima particolarmente temperato che lo rende, allo stesso modo, meta prediletta degli appassionati di escursioni in mountain bike e di passeggiate outdoor. Tra queste, spicca il celebre il “Sentiero dell’imperatore”, un itinerario che parte da Villa Bortolazzi - in località Acquaviva - per giungere - ripercorrendo una traccia realizzata in passato per scopi militari - alla chiesetta di santa Trinità, dalla quale si può godere di un ampio panorama sulla piana sottostante.

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Stemma di Besenello
Alla scoperta di
Besenello

Da segnare in agenda per visitare Castel Beseno di Besenello: il maniero apre i battenti sino al 15 dicembre 2023 il sabato e la domenica, mentre dal 16 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 da martedì a domenica. È la fortezza più ampia del Trentino, oggigiorno quinta d’eccezione di un ricco calendario di eventi, spettacoli e rievocazioni storiche ma in passato, con la sua posizione strategica di raccordo tra Italia e Mitteleuropa, è stata spesso testimone di assedi e scontri efferati. Una storia travagliata fino a quando, nel 1470, venne concessa in feudo alla potente e longeva famiglia Trapp, che la trasformò in residenza. Il forte, che si estende per duecentocinquanta metri di lunghezza e per circa cinquanta in larghezza, è ampiamente visitabile: imperdibili sono la passeggiata sulla cinta muraria per ammirare la valle dell'Adige e l’incursione nelle atmosfere rinascimentali alla scoperta di cantine, armi, scudi, piazze e diversi edifici che comprendono la raffinata dimora dei Trapp. Della stessa famiglia sono conservate due grandi pietre tombali nella chiesa di Sant’Agata, di cui si hanno notizie sin da inizio Duecento, mentre la piccola chiesa dedicata a Santa Marina è in stile romanico. Besenello è patria di vini e in particolare del Moscato Giallo Trentino Superiore, pregiato passito di montagna nonché eccellenza dell’Alta Vallagarina, prodotto dai vigneti che circondano la collina di Castel Beseno. Questo vino da meditazione è anche, insieme alla storia e alle tradizioni trentine, il protagonista di “Autunno DiVino”: una rassegna enogastronomica che, come una grande festa di fine vendemmia, vede protagonisti a Besenello - per tre giorni e nel mese di settembre - molti stand con piatti tipici trentini abbinati ai vini del territorio, mostre di arte e artigianato, musica e laboratori per bambini. Ulteriore vanto del comune di Besenello sono la coltivazione e produzione di frutta grazie anche al clima particolarmente temperato che lo rende, allo stesso modo, meta prediletta degli appassionati di escursioni in mountain bike e di passeggiate outdoor. Tra queste, spicca il celebre il “Sentiero dell’imperatore”, un itinerario che parte da Villa Bortolazzi - in località Acquaviva - per giungere - ripercorrendo una traccia realizzata in passato per scopi militari - alla chiesetta di santa Trinità, dalla quale si può godere di un ampio panorama sulla piana sottostante.

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Informazioni su Besenello

Regione

Trentino-Alto Adige Südtirol

Provincia

Trento (TN)

Abitanti

2718

Altitudine

m. 218 s.l.m.

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BORGHI IN ZONA DA VISITARE

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Punti di interesse

Area Archeologica Torre Dei Sicconi
Area Archeologica Torre Dei Sicconi

La torre dei Sicconi (anche chiamata castello di Caldonazzo) fu costruita su concessione del principe di Trento, Corrado di Beseno, da parte dei figli di Varimberto di Caldonazzo: Geremia e Alberto. Assieme a Castel Brenta, componeva il sistema di controllo del territorio che era esercitato dai signori di Caldonazzo, in quanto la torre dei Sicconi, collocata in cima al monte Rive, presidiava le principali vie di comunicazione. Sembra che durante gli scontri con i vicentini il castello sia stato distrutto e ricostruito solo in parte; fatto certo è che la signoria dei Caldonazzo-Castelnuovo uscì di scena e la Valsugana entrò nella sfera d’influenza austro-tirolese. La torre dei Sicconi venne demolita dal Genio militare austriaco nel 1915, per ragioni belliche in quanto costituiva un punto di avvistamento certo. Oggi sull’intera area di monte Rive sorge un parco archeologico; qui è ancora possibile scorgere il basamento della torre e di alcuni edifici che erano parte del complesso fortificato.

Sito Archeologico


Muse
Muse

Il MUSE è il Museo delle Scienze della città di Trento. Posto a breve distanza dal centro storico, è stato progettato dall'architetto Renzo Piano. La struttura presenta forme caratteristiche e innovative che le donano un tocco del tutto peculiare. Al suo interno sono presenti numerosissime testimonianze e percorsi alla portata di adulti e bambini a seconda delle varie sezioni tematiche, dove vengono svelati i misteri della natura e della scienza. Si va dagli studi sul clima all'esplorazione dell'ambiente alpino, dagli scheletri integralmente ricostruiti di dinosauri (di grande impatto il dilofosauro) alle serre ricche di specie vegetali e animali, contornate da suggestive cascate. Il MUSE è uno spazio di conoscenza unico sia globale che locale, specializzato com'è nello studio dell'ambiente dolomitico. "Il primo motivo per visitare il MUSE è la facilità con cui riesce a emozionare" Michele Lanzinger, direttore del MUSE L'edificio, immerso nel verde e arricchito dallo sfondo suggestivo dei rilievi montuosi circostanti, realizzato su progetto Renzo Piano, si sviluppa su una lunghezza di 130 metri e una larghezza di 35 metri, presentandosi con forme peculiari, che ricordano quelle delle vette dolomitiche, con una ricchezza dirompente di vetrate e quindi di luce. Cinque i piani, quattro dei quali aperti al pubblico, spazi in cui si trovano esposizioni sia temporanee che permanenti, oltre a moltissimi laboratori didattici, aule ed aree di ricerca.

Musei


Cattedrale Di San Vigilio
Cattedrale Di San Vigilio

La cattedrale di San Vigilio, Duomo di Trento, sorge nella centralissima e omonima piazza, su quella che in antichità fu una basilica paleocristiana. Parte della struttura antica é tuttora conservata e visitabile, e costituisce un vero gioiello della cristianità. La cattedrale, imponente e complessa, conserva lo stile romanico originario sul quale tuttavia si innestano stilemi successivi, dati gli interventi che - specie tra il Seicento e il Settecento - vennero ivi apportati. Particolarmente significativo e caratteristico il rosone, edificato sul finire del Duecento e raffigurante la Ruota della Fortuna, motivo ricorrente nell'arte medievale. Presso il Duomo è conservata la lastra tombale di Roberto Sanseverino d'Aragona, avventuroso gentiluomo, mercenario e capitano di ventura dell'Italia rinascimentale; condottiero in Terra Santa ai tempi delle crociate, fu al servizio del re di Napoli, del duca di Milano, della Repubblica di Firenze e di quella di Venezia. Morì combattendo, come si conviene, del resto, ad un cavaliere. La cattedrale si presenta ampia e imponente al suo interno, con alte colonne a dividere le navate, di colore scuro, che donano un effetto di grande raccoglimento ai fedeli o comunque ai visitatori. Pregevole, sul fondo, il baldacchino d'altare, evidentemente barocco, che ricorda (e certo si ispira a) quello celeberrimo del Bernini, conservato a San Pietro. Nel progetto originale erano previsti due campanili, ma solo quello di sinistra venne ultimato. Dell'altro restano i segni dei lavori iniziati, a destra del grande rosone della facciata centrale.

Cattedrale


Fontana Del Nettuno
Fontana Del Nettuno

La fontana del Nettuno è posta al centro di piazza del Duomo, legando così idealmente - e in maniera alquanto curiosa - una città posta alle pendici alpine, al mare. A realizzare il monumento fu Francesco Antonio Giongo, architetto, coadiuvato dallo scultore Stefano Salterio. I due ricevettero l'incarico direttamente dalle autorità cittadine, riuscendo laddove molti altri avevano precedentemente fallito. La difficoltà fondamentale constava infatti nel condurre acqua perenne alla fontana, cosa che Giongo riuscì a fare - dopo attenti studi - collegando la vasca a una fonte posta ad oriente dell'area urbana. La statua originale, segnata dal tempo, venne restaurata e spostata nel cortile del palazzo municipale, nell'anno 1939. Sulla fontana si erge oggi, invece, una sua copia in bronzo, realizzata negli anni '40 dello scorso secolo, quando la Seconda Guerra mondiale era ormai in corso. L'impatto visivo di Piazza del Duomo, che abbraccia la fontana, è notevole in ogni suo aspetto, con la cattedrale imponente ed elegante, da un lato, il palazzo pretorio con la sua torre e le merlature ghibelline, dall'altro, nonché in mezzo a tutto questo l'elaborato complesso barocco dedicato al dio del mare che, con i monti a fare da sfondo, suscita un effetto davvero suggestivo. Lo spazio dell'agorà è completamente pedonale e ricco di attività commerciali, aree pubbliche e spontanea vitalità.

Fontana

Cappella Del Simonino
Cappella Del Simonino

Riccamente affrescata e dotata di un altare di marmi policromi, in origine era consacrata al culto di Simonino. Per tutte le classi che ne faranno richiesta, la Cappella si offrirà come “aula didattica”: sarà la sede di un racconto volto a illustrare la storia di un capitolo significativo della storia quattrocentesca di Trento e a partire dalle vicende di San Simonino si svilupperà un’attività didattica incentrata sul tema della convivenza civile, della tolleranza, del rispetto dell’altro.

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La Sicilia è la più grande isola italiana e del mediterraneo, nonché la regione più estesa dell'Italia, la sua superficie ha una caratteristica forma triangolare. L'isola a Nord-Est è divisa dal continente dallo Stretto di Messina – un lembo di mare di circa 3km – è bagnata a Nord dal Mar Tirreno, a Ovest dal canale di Sicilia, a Sud-Ovest dal Mar di Sicilia, a Sud-Est dal canale di Malta, e a Est dal Mar Ionio.

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