Mogliano Veneto

Il territorio comunale si estende per 46,26 km² ed è posto all'estremità sud della provincia. A sud confina con il comune di Venezia; a nord confina con i comuni di Zero Branco, Preganziol e Casale sul Sile; ad ovest con quello di Scorzè; ad est con quelli di Quarto d'Altino e Marcon.
Il nome della città sembra essere di origine romana, derivante dai possedimenti di un certo Molius. La zona apparteva all'agro di Altino ed era intensamente coltivata.
Un'altra ipotesi fa risalire il toponimo al veneto mojo cioè "umido", "acquitrinoso". Dopo le invasioni barbariche e, più tardi, degli Ungari (889 d.C.), il territorio, dove esisteva una pieve paleocristiana, fu abbandonato a se stesso.
Il primo documento storico che cita Mogliano è del 997, anno nel quale il vescovo di Treviso, Rozone, concesse all'abate la costruzione di un monastero benedettino perché la zona fosse bonificata e ripopolata. In questo primo scritto esistente, il luogo viene citato con il toponimo di "Moliane".
Quando l'opera fu compiuta, i monaci furono sostituiti dalle monache, che restarono nell'abbazia sino al 1400.
Con la caduta di Venezia nel 1797, Mogliano divenne definitivamente austriaca. Durante questo periodo Mogliano conobbe un sensibile sviluppo edilizio, in particolare lungo il Terraglio, nelle vie di comunicazione per raggiungere Venezia e per facilitare scambi con le città vicine. Gli attriti con l'amministrazione straniera comunque non mancarono, e nel paese il patriottismo si mantenne sempre vivo, specie tra gli anni Quaranta e Cinquanta.
Con la Terza Guerra di Indipendenza, il Comune di Mogliano divenne parte del Regno dì'Italia e rinominato "Mogliano Veneto" per distinguerlo dall'omonimo Mogliano Marche.
Durante la Prima Guerra Mondiale il paese non fu coinvolto direttamente nei combattimenti, ma le sue ville divennero sedi della Terza Armata comandata dal Duca D'Aosta, impegnata sul basso Piave, e ospedali militari.
Mogliano è un centro di recente sviluppo urbano e non conserva un prezioso centro storico, tuttavia può vantare alcuni siti interessanti.
Tra questi, la chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta con l'annessa abbazia, in centro città.
All'interno, da ricordare le pale di Antonio Buratti, Giuseppe Bolidini, patriota e primo Sindaco della città e Giancarlo Bevilacqua, oltre agli affreschi trecenteschi della sacrestia.
All'esterno, le due costruzioni poste su ciò che resta del brolo, orti e frutteti annessi al monastero prima e alla parrocchia poi. Essi rappresentano oggi il centro espositivo, appunto, del Brolo costituito da uno spazio espositivo, l'Urban Center, destinato alla memoria della città, e da una seconda area sede di importanti mostre periodiche.
Dalla metà del Cinquecento i Veneziani volsero i loro interessi alla terraferma e anche la campagna di Mogliano fu abbellita di splendide ville venete. Ancor oggi, specie lungo il Terraglio, si possono apprezzare numerosi esempi del genere, quali: villa Buratti (XVIII sec.), villa Bianchi-De Kunkler (XVII sec.), villa Stucky (edificio in stile centro-europeo, XIX sec.), villa Giustiniani-Palma (XVI-XVIII sec.), villa Pisani-Veronese-Maccatrozzo, villa Zenoni-Politeo, villa Trevisanato, villa Zanga (XVII sec.), villa Antonini (XVIII sec.), parco dell'ex villa Longobardi, villa Braida.