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ROCCA IMPERIALE

 Cosenza, Calabria
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Stemma di Rocca Imperiale
Alla scoperta di Rocca Imperiale

Porta d’accesso alla Calabria ionica, Rocca Imperiale è un borgo storico ritmato da una coreografia medievale nel suo centro storico - dominato dall’imponente castello svevo - ed è anche una località balneare apprezzata per le sue spiagge di sabbia dorata. La “rocca”, come qui viene chiamato il maniero, protegge l’abitato con la sua maestosa mole a pianta quadrangolare. Edificato per volere dell’imperatore Federico II di Svevia, è parte dei castelli federiciani della regione, ampliato sul finire del Quattrocento da Alfonso II d’Aragona duca di Calabria, che lo fortificò aggiungendo al mastio mura di cinta e torri merlate ed estendendolo in diverse aree. Ancora oggi si può ammirare, tra l’altro, la bellissima merlatura aragonese sulla piazza d’armi. Da non perdere è anche il monastero dei Frati Osservanti, che presenta un modello architettonico francescano classico con chiostro, cisterna e porticato e si distingue per la semplicità delle linee e alcuni dettagli artistici significativi, come il portone d’ingresso, scolpito con formelle raffiguranti figure allegoriche. L’abbazia ospita spesso mostre d’arte e cinematografiche, spettacoli teatrali, eventi culturali e musicali, ma non solo. Il monastero dei Frati Osservanti è anche la sede del curioso Museo delle cere, che espone le statue - a grandezza naturale - di numerosi personaggi storici e popolari, da Federico Il di Svevia ad Alcide De Gasperi, da Benito Mussolini a Che Guevara e molti ancora. La chiesa madre dedicata a Santa Maria in cielo Assunta è invece l’edificio religioso più antico di Rocca Imperiale: in stile romanico come il castello, risale all’epoca di Federico II di Svevia, mentre sono di epoche diverse le tre cappelle di San Giovanni, del SS Rosario e del Carmine. Scogli, ciottoli e sabbia fine si alternano poi sul litorale di Rocca Imperiale, bagnato dal mar Ionio, offrendo uno straordinario spettacolo paesaggistico per diversi chilometri, dove si alternano - fra le numerose - la spiaggia San Nicola, con arenile dorato e bassi fondali, la spiaggia del lungomare - più vicina al centro abitato e che regala una splendida vista sul castello svevo - e la spiaggia della pineta, ricca di ombra e perfetta per il relax. E tra il profumo di zagare, è proprio sulla costiera che maturano i pregiati limoni di Rocca Imperiale IGP, il prodotto agroalimentare d’eccellenza di questo comune.

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Stemma di Rocca Imperiale
Alla scoperta di
Rocca Imperiale

Porta d’accesso alla Calabria ionica, Rocca Imperiale è un borgo storico ritmato da una coreografia medievale nel suo centro storico - dominato dall’imponente castello svevo - ed è anche una località balneare apprezzata per le sue spiagge di sabbia dorata. La “rocca”, come qui viene chiamato il maniero, protegge l’abitato con la sua maestosa mole a pianta quadrangolare. Edificato per volere dell’imperatore Federico II di Svevia, è parte dei castelli federiciani della regione, ampliato sul finire del Quattrocento da Alfonso II d’Aragona duca di Calabria, che lo fortificò aggiungendo al mastio mura di cinta e torri merlate ed estendendolo in diverse aree. Ancora oggi si può ammirare, tra l’altro, la bellissima merlatura aragonese sulla piazza d’armi. Da non perdere è anche il monastero dei Frati Osservanti, che presenta un modello architettonico francescano classico con chiostro, cisterna e porticato e si distingue per la semplicità delle linee e alcuni dettagli artistici significativi, come il portone d’ingresso, scolpito con formelle raffiguranti figure allegoriche. L’abbazia ospita spesso mostre d’arte e cinematografiche, spettacoli teatrali, eventi culturali e musicali, ma non solo. Il monastero dei Frati Osservanti è anche la sede del curioso Museo delle cere, che espone le statue - a grandezza naturale - di numerosi personaggi storici e popolari, da Federico Il di Svevia ad Alcide De Gasperi, da Benito Mussolini a Che Guevara e molti ancora. La chiesa madre dedicata a Santa Maria in cielo Assunta è invece l’edificio religioso più antico di Rocca Imperiale: in stile romanico come il castello, risale all’epoca di Federico II di Svevia, mentre sono di epoche diverse le tre cappelle di San Giovanni, del SS Rosario e del Carmine. Scogli, ciottoli e sabbia fine si alternano poi sul litorale di Rocca Imperiale, bagnato dal mar Ionio, offrendo uno straordinario spettacolo paesaggistico per diversi chilometri, dove si alternano - fra le numerose - la spiaggia San Nicola, con arenile dorato e bassi fondali, la spiaggia del lungomare - più vicina al centro abitato e che regala una splendida vista sul castello svevo - e la spiaggia della pineta, ricca di ombra e perfetta per il relax. E tra il profumo di zagare, è proprio sulla costiera che maturano i pregiati limoni di Rocca Imperiale IGP, il prodotto agroalimentare d’eccellenza di questo comune.

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Informazioni su Rocca Imperiale

Regione

Calabria

Provincia

Cosenza (CS)

Abitanti

3262

Altitudine

m. 204 s.l.m.

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Punti di interesse

Tempio Delle Tavole Palatine
Tempio Delle Tavole Palatine

Chiamate così forse in riferimento all'identificazione, una volta, con l’antico sito di palazzo, le Tavole Palatine sono i resti di un tempio dorico periptero esastilo del VI secolo a.C. dedicato ad Hera, divinità mitologica. Il tempio, sito nelle vicinanze del Bradano, era collegato a un santuario extraurbano, del quale è affiorato il muro del temenos e resti di un altare più antico. I resti del tempio, con al centro la cella dotata di adyton e preceduta da un pronao, sono composti da 15 colonne con 20 scanalature e capitelli di ordine dorico. Delle 15 colonne, 10 sono sul lato settentrionale e 5 sul meridionale. In origine le colonne erano 32, poiché il tempio era composto di una peristasi di 12 colonne sui lati lunghi e 6 sui lati corti. Lo stilobate era lungo 34,29 metri e largo 13,66 metri, la cella di 17,79 x 8,68 metri. Il tempio risulta molto degradato, poiché costruito con calcare locale (detto mazzarro). Nel V secolo a.C. fu dotato di un tetto fittile con decorazione policroma di tradizione ionica, con protomi leonine e doccioni.

Tempio Greco-romano


Fontana Dei Mascheroni
Fontana Dei Mascheroni

Così come riportato dallo stemma situato in facciata, la Fontana del Mascheroni, contiene ancora le memorie di un passato romano. Riedificata dal Marchese Pietro Antonio D'Azzia nel 1544, sotto la supervisione del severo sguardo dei mascheroni apotropaici, nelle calde sere d'estate, è ancora possibile trovare refrigerio tra i suoi vasconi.

Fontana


Anfiteatro Di Grumentum
Anfiteatro Di Grumentum

Già menzionato dagli eruditi locali nel Settecento, l'anfiteatro di Grumentum era rimasto visibile e riconoscibile dentro il tessuto urbano della ormai scomparsa città romana. Le indagini vere e proprie del monumento iniziarono nel 1981, in seguito al terremoto del 1980 che aggravò i pericoli di crollo. L’anfiteatro, risalente al I secolo a.C., venne innalzato in una posizione periferica, lungo il limite nord-orientale del perimetro urbano, in prossimità di una via di accesso attraverso la quale gli spettatori provenienti dalla valle potevano affluire senza passare passare all’interno della città. Gli assi dell’anfiteatro risultano allineati agli assi stradali. Il dislivello tra la terrazza centrale e quella orientale della collina su cui sorgeva Grumentum venne sfruttato per addossarvi la parte occidentale dell’edificio. La parte orientale poggia su una sostruzione interamente artificiale. La tecnica costruttiva della fase iniziale, ovvero quella repubblicana, è l’opus incertum. Le parti in opus reticulatum regolare sono da ritenersi successive. L’anfiteatro ha due soli ordini di gradini, sostenuti da terrapieni e da un corridoio voltato nella parte occidentale e da sostruzioni artificiali in quella orientale. L’arena è stata ricavata tagliando e spianando la collina e non presenta ambienti sotterranei. Il corridoio che la circonda si interrompeva solo in corrispondenza degli ingressi principali, dove era sbarrato da cancelli in quanto destinato ad immettere animali attraverso le sei aperture chiuse da griglie di cui si conservano in parte le soglie.

Anfiteatro Romano


Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola
Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola

Il Museo archeologico nazionale "Domenico Ridola" di Matera è il più antico museo della Basilicata. Aperto il 9 febbraio 1911 per volere del senatore e medico Domenico Ridola, che elargì allo Stato le sue importanti collezioni archeologiche conseguenza di anni di ricerca e di scavi, rivela le numerose testimonianze rinvenute nel territorio della provincia materana e delle Murge. Il Museo è ospitato nei locali del seicentesco Convento di Santa Chiara e raccoglie materiali dall'epoca preistorica fino al III sec.

Musei

I Sassi E Il Parco Delle Chiese Rupestri Di Matera
I Sassi E Il Parco Delle Chiese Rupestri Di Matera

“Arrivai a Matera verso le undici del mattino. Avevo letto nella guida che è una città pittoresca, che merita di essere visitata, che c’è un museo di arte antica e delle curiose abitazioni trogloditiche. Ma quando uscii dalla stazione, un edificio moderno e piuttosto lussuoso, e mi guardai attorno, cercai invano con gli occhi la città. La città non c’era. Allontanatomi ancora un poco dalla stazione, arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio c’era Matera.” (Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli) L’insieme dei Sassi e del Parco archeologico e naturale delle Chiese Rupestri di Matera costituisce una testimonianza unica dell’attività umana. Il preminente valore universale deriva dalla simbiosi fra le caratteristiche culturali e naturali del luogo.

Patrimonio Mondiale

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La Sicilia è la più grande isola italiana e del mediterraneo, nonché la regione più estesa dell'Italia, la sua superficie ha una caratteristica forma triangolare. L'isola a Nord-Est è divisa dal continente dallo Stretto di Messina – un lembo di mare di circa 3km – è bagnata a Nord dal Mar Tirreno, a Ovest dal canale di Sicilia, a Sud-Ovest dal Mar di Sicilia, a Sud-Est dal canale di Malta, e a Est dal Mar Ionio.

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