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CLUSONE

 Bergamo, Lombardia
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Stemma di Clusone
Alla scoperta di Clusone

Clusone: un'importante cittadina della Val Seriana, nella quale immergersi tra cultura, arte e natura a partire dal suo elegante e vivace centro storico, animato da turisti e residenti tutto l’anno. Tra piacevoli locali e numerosi negozi, passeggiare tra le sue vie significa scoprire palazzi affrescati, testimoni della dominazione della Serenissima, in uno dei periodi più floridi per Clusone. Si giunge poi a uno dei luoghi più celebri, la piazza dell’Orologio, dove si può ammirare l'orologio astronomico Fanzago, un capolavoro del 1583 che conserva tutti i pezzi originali funzionanti, in grado di segnare con un unico indicatore ora, mese, giorno, segni zodiacali e fasi lunari. Non lontano, preceduta da una scalinata, si trova la basilica di santa Maria Assunta e san Giovanni Battista, costruita su disegno di Giovan Battista Quadrio - architetto della Fabbrica del Duomo di Milano - tra il 1688 e il 1698, e consacrata il 6 luglio 1711. L’interno in stile barocco ospita diverse opere, tra cui l’altare maggiore, disegnato da Andrea Fantoni ed eseguito dalla bottega bresciana dei Corbarelli, sovrastato dalla pala d’altare di Sebastiano Ricci. Fuori dalla chiesa, lo sguardo è catturato dagli affreschi quattrocenteschi presenti sulla facciata dell’oratorio dei Disciplini di san Bernardino: raggruppano i tre temi iconografici medievali del trionfo, della danza macabra e dell’incontro tra vivi e morti. Altro tesoro di Clusone è la chiesa della Beata Vergine del Paradiso (o chiesa del Paradiso): originaria del 1495, ha subito diverse ristrutturazioni. La più recente, nel 2016, ha fatto emergere un ciclo di affreschi nella cappella dell’Addolorata, che si aggiunge alla bellezza artistica del novecentesco altare della Visitazione, opera di Virginio Muzio e dei numerosi dipinti dei pittori clusonesi Domenico Carpinoni, Antonio Cifrondi, Giovan Battista Brighenti e Giovanni Trussardi Volpi. Il secentesco palazzo Marinoni Barca, uno degli edifici storici più importanti di Clusone, accoglie il MAT- Museo Arte Tempo, con opere di pittori e scultori bergamaschi e una sezione dedicata ai meccanismi degli orologi da torre. E, naturalmente, a Clusone non manca la natura: in particolare nella pineta della località si può scegliere tra tracciati pedonali, il circuito di skiroll e la pista ciclopedonale della Val Seriana.

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Stemma di Clusone
Alla scoperta di
Clusone

Clusone: un'importante cittadina della Val Seriana, nella quale immergersi tra cultura, arte e natura a partire dal suo elegante e vivace centro storico, animato da turisti e residenti tutto l’anno. Tra piacevoli locali e numerosi negozi, passeggiare tra le sue vie significa scoprire palazzi affrescati, testimoni della dominazione della Serenissima, in uno dei periodi più floridi per Clusone. Si giunge poi a uno dei luoghi più celebri, la piazza dell’Orologio, dove si può ammirare l'orologio astronomico Fanzago, un capolavoro del 1583 che conserva tutti i pezzi originali funzionanti, in grado di segnare con un unico indicatore ora, mese, giorno, segni zodiacali e fasi lunari. Non lontano, preceduta da una scalinata, si trova la basilica di santa Maria Assunta e san Giovanni Battista, costruita su disegno di Giovan Battista Quadrio - architetto della Fabbrica del Duomo di Milano - tra il 1688 e il 1698, e consacrata il 6 luglio 1711. L’interno in stile barocco ospita diverse opere, tra cui l’altare maggiore, disegnato da Andrea Fantoni ed eseguito dalla bottega bresciana dei Corbarelli, sovrastato dalla pala d’altare di Sebastiano Ricci. Fuori dalla chiesa, lo sguardo è catturato dagli affreschi quattrocenteschi presenti sulla facciata dell’oratorio dei Disciplini di san Bernardino: raggruppano i tre temi iconografici medievali del trionfo, della danza macabra e dell’incontro tra vivi e morti. Altro tesoro di Clusone è la chiesa della Beata Vergine del Paradiso (o chiesa del Paradiso): originaria del 1495, ha subito diverse ristrutturazioni. La più recente, nel 2016, ha fatto emergere un ciclo di affreschi nella cappella dell’Addolorata, che si aggiunge alla bellezza artistica del novecentesco altare della Visitazione, opera di Virginio Muzio e dei numerosi dipinti dei pittori clusonesi Domenico Carpinoni, Antonio Cifrondi, Giovan Battista Brighenti e Giovanni Trussardi Volpi. Il secentesco palazzo Marinoni Barca, uno degli edifici storici più importanti di Clusone, accoglie il MAT- Museo Arte Tempo, con opere di pittori e scultori bergamaschi e una sezione dedicata ai meccanismi degli orologi da torre. E, naturalmente, a Clusone non manca la natura: in particolare nella pineta della località si può scegliere tra tracciati pedonali, il circuito di skiroll e la pista ciclopedonale della Val Seriana.

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Informazioni su Clusone

Regione

Lombardia

Provincia

Bergamo (BG)

Abitanti

8610

Altitudine

m. 648 s.l.m.

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Punti di interesse

Parco Di Interesse Sovracomunale Del Lago Moro Luine E Monticolo
Parco Di Interesse Sovracomunale Del Lago Moro Luine E Monticolo

Il Parco abbraccia una vasta area verde nei territori di Darfo Boario Terme e Angolo Terme, in cui ricadono due ambiti archeologici: Luine e i Corni Freschi. L’area archeologica di Luine, in posizione dominante rispetto all’abitato di Darfo B.T. ha restituito, oltre alle numerose incisioni rupestri, resti di probabili luoghi di culto, fondi di capanna e strutture murarie a secco, che potrebbero testimoniare la presenza di un “santuario” usato da una o più comunità preistoriche per svolgere cerimonie collettive. Sugli affioramenti di pietra Simona, dal caratteristico colore viola, si contano più di 100 pannelli istoriati. A Luine si possono vedere le più antiche incisioni rupestri del ciclo camuno, risalenti al periodo mesolitico, forse eseguite da cacciatori seminomadi che hanno utilizzato la valle come territorio di caccia sul finire delle grandi glaciazioni. Successivamente la zona fu abbandonata per diventare nuovamente luogo di culto e incisione verso la fine del Neolitico e soprattutto nell’età del Bronzo e del Ferro. Le rocce principali sono dotate di cartellonistica esplicativa e tutti i percorsi sono ben segnalati e mantenuti. Segnaliamo la grande roccia 34, imperdibile per la sua importanza storica e per la sua bellezza artistica. Si tratta di un’enorme superficie inclinata che le incisioni ricoprono quasi completamente, abbracciando l’intero ciclo artistico camuno: dalla grande sagoma di animale databile a circa 10.000 anni fa, ai guerrieri di età del Ferro del I millennio a.C. Quasi tutto il repertorio camuno si concentra su questa roccia, considerata fra le più belle della Valle Camonica. Nella parte alta si leggono le grandi sagome di guerrieri a corpo quadrato (alte quasi un metro) risalenti alla fine dell’età del Ferro; sotto, si trovano grandi reticoli affiancati da figure di duellanti più piccole. Si leggono chiaramente figure più enigmatiche: un meandro, un labirinto e una rosa camuna, mentre un mammellone sporgente ospita una composizione di armi di età del Bronzo. Nelle limpide giornate invernali, la vista dal basso di questa roccia emoziona e toglie il respiro! Sempre a Luine è documentata un’importante fase neolitica, ma soprattutto una quantità eccezionale di raffigurazioni di armi e composizioni geometriche di età del Rame e del Bronzo. Fra queste ultime spiccano senza dubbio le non comuni rappresentazioni di alabarde, oggetti di prestigio rimasti in uso non oltre l’antica età del Bronzo (inizi del II millennio a.C.).

Patrimonio Mondiale


Mulino
Mulino

Il fabbricato rurale in pietra, risalente al XVII secolo e collocato nel territorio della piccola località montana di Bàresi, in val Brembana (il quale si può considerare un contesto paesaggistico unico), conserva tutt’ora un mulino per le farine (datato 1672), un torchio per la spremitura delle noci e varie testimonianze di un vecchio forno per il pane. Dall’attività di questi opifici decine di comunità della valle hanno ricavato per secoli i beni necessari alla propria sussistenza: farina, pane e olio per l’alimentazione e l’illuminazione. Sopra l’ingresso un affresco raffigura una Madonna con Bambino, mentre a destra è rappresentato un albero di noce. Sede di antichi mestieri e tradizioni, per la sua rilevanza storica, etnografica e anche antropologica (tutta l’area, infatti, reca tracce di insediamenti abitativi risalenti all’età del bronzo), il mulino è stato sottoposto a vincolo dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Nel 2003 è stato inoltre il secondo bene più votato nel censimento, bandito dal FAI, dal titolo "I Luoghi del Cuore". Grazie a una donazione di Intesa Sanpaolo, la Fondazione nel 2005 ha potuto acquistare il mulino dalla famiglia Gervasoni. Il progetto del FAI ha previsto un’opera di recupero e restauro dell’edificio e dei suoi meccanismi, affinché la preziosissima memoria storica in esso custodita non andasse perduta. La gestione del mulino è stata poi affidata alla comunità locale.

Fai


Chiesa Di Santa Maria Assunta
Chiesa Di Santa Maria Assunta

La chiesa probabilmente ? il primo luogo di culto costruito nel VI o VII secolo d.C. a Esine. Poi ricostruito attorno al primo millennio come indicherebbero alcuni accorimenti in particolare le due colonne che sorreggono la loggetta e gli affreschi presenti nella seconda e terza campata all'interno dell'aula. La chiesa, leggermente rialzata rispetto il piano stradale e preceduta da un sagrato in ciottolato, presenta una facciata a salienti in due sezioni realizzata nel 1776. La parte inferiore ? tripartita da quattro lesene terminanti con con un cornicione a tegole, avente centrale il portone d'accesso con paraste in pietra terminante con una trabeazione ad tutto sesto. La parte superiore presenta una finestra centrale che porta luce all'aula, latermente due volute si allungano fino all'estremit? terminanti a spigolo sormontate con due vasi. La facciata esaurisce con la trabeazione triangolare sulla cui sommit? si posano due pinnacoli laterali e uno con croce ferrea centrale. L'interno presenta l'aula unica, tipica della tipologia della pieve rustica, con un loggiato in controfacciata e con tetto a capanna, copertura lignea della navata e volta in muratura nella zona presbiteriale. La navata e il presbiterio si presentano completamente affrescati da Giovanni Pietro da Cemmo, che lavor? in questa chiesa tra il 1491 ed il 1493. Il programma decorativo risulta particolarmente complesso e denuncia, per l'unit? e finezza teologica, una committenza di alto livello. Tale ipotesi ? confermata dalla presenza di stemmi sparsi un poco ovunque appartenenti a famiglie della nobilt? camuna, come i Beccagutti e i Federici.

Chiesa


Parco Archeologico Di Asinino-anvòia
Parco Archeologico Di Asinino-anvòia

Il parco archeologico di Asinino-Anvòia sull’altopiano di Ossimo-Borno permette di approfondire il tema dei santuari megalitici dell’età del Rame (III millennio a.C.). Qui infatti sono note diverse aree di culto con allineamenti di stele e massi, attorno ai quali si svolgevano cerimonie e riti (Anvòia, Pat, Passagròp e Ceresolo di Malegno). Percorrendo per circa 2 km la strada carreggiata che parte dalla Chiesa di S. Rocco di Ossimo Inferiore, si arriva in automobile all’ingresso del parco in località Asinino. Una serie di pannelli informativi illustra le campagne di scavo condotte nell’area di di Anvòia da Francesco Fedele (Università Federico II di Napoli, scavi 1988-2003), nel corso delle quali sono stati ritrovati quattro massi, allineati secondo un orientamento nord-sud. Di questi, tre erano rivolti a est con le facce principali istoriate. Particolarmente importante il ritrovamento “in situ” di offerte votive, buche di palo e ammassi di ciottoli con presenza di resti di stele, forse rotte intenzionalmente. Le raffigurazioni incise sulle superfici dei tre massi maggiori richiamano, in maniera molto stilizzata, volti umani; è possibile riconoscere linee parallele a forma di “U” o di “T”, triangoli sovrapposti, pendagli ad occhiale e collari. Solo sul monolite denominato “M3” sono presenti alcune raffigurazioni di pugnali a lama triangolare e pomo semilunato, di tipo “Remedello”(2800-2400 a.C.). L’antico sito calcolitico è illustrato da un plastico che mostra come si presentava 4.500 anni fa e da riproduzioni in resina degli originali, rimossi per motivi conservativi.

Patrimonio Mondiale

Parco Archeologico Del Teatro E Dell'anfiteatro Di Cividate
Parco Archeologico Del Teatro E Dell'anfiteatro Di Cividate

Dopo la conquista romana della Valle Camonica (16 a.C.), Cividate Camuno fu nominata capitale della Valle, il cui parco, con i resti dell’anfiteatro, riportato del tutto alla luce nelle strutture perimetrali e di un teatro, oggi visibile per un terzo del totale, dona un meraviglioso spaccato della città antica. Il complesso viene completato una serie di strutture e di ambienti di servizio, tra i quali un sacello e delle piccole terme. Il Parco si estende per circa 20.000 mq, con aree verdi con piante e essenze arboree. All'ingresso c'è un piccolo edificio destinato all'accoglienza dei visitatori ed al personale addetto alla sorveglianza.

Teatro Romano

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La Sicilia è la più grande isola italiana e del mediterraneo, nonché la regione più estesa dell'Italia, la sua superficie ha una caratteristica forma triangolare. L'isola a Nord-Est è divisa dal continente dallo Stretto di Messina – un lembo di mare di circa 3km – è bagnata a Nord dal Mar Tirreno, a Ovest dal canale di Sicilia, a Sud-Ovest dal Mar di Sicilia, a Sud-Est dal canale di Malta, e a Est dal Mar Ionio.

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