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GALLIPOLI

 Lecce, Puglia
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Stemma di Gallipoli
Alla scoperta di Gallipoli

La grande magia arriva a Gallipoli il 28 febbraio 2025 al Teatro Italia. Si tratta di “Incanti”, lo spettacolo di illusionismo che vede in scena sei dei più giovani – e pluripremiati - illusionisti italiani che si alterneranno sul palco nell’arco di una serata all’insegna della seduzione del teatro. Di giorno, invece, ci si avventura alla scoperta di Gallipoli, comune con il centro storico arroccato su un’isola calcarea e collegato alla terraferma - nonché alla parte nuova della città - da un ponte ad archi del Novecento, di recente affiancato da un altro ponte verso il porto. Località famosa per vacanze all’insegna di Nettuno e di innumerevoli attività sportive, Gallipoli è anche un forziere d’arte e di storia, a iniziare dal castello angioino, quasi completamente circondato dal mare, accessibile dalla città vecchia: la possibilità di un viaggio a ritroso nel tempo attraverso torrioni, gallerie, corridoi e sale maestose. E con le mura, i bastioni e le torri un tempo eretti per proteggere la località dagli invasori. Passeggiando nel nucleo antico - con le tipiche stradine lastricate - si incontra la Fontana greca, di origine rinascimentale e con frontone barocco, mentre alle sue spalle prospettano il santuario di Santa Maria del Canneto e la cappella di Santa Cristina, protettrice della città. La basilica concattedrale di Sant'Agata, invece, del XVII secolo e a croce latina, è posta nel punto più alto dell'isola e rappresenta uno dei principali monumenti dell'espressione barocca salentina. Innumerevoli i palazzi storici di Gallipoli, costruiti tra il XV e il XVIII secolo, fra i quali spiccano il palazzo del Seminario – che attualmente ospita il Museo diocesano di arredi sacri –, l’elegante palazzo Pirelli - struttura in stile Barocco -, l’austero palazzo Venneri – che si sviluppa su quattro piani, con linee doriche e finestre barocche – e Palazzo Romito, uno dei più affascinanti di Gallipoli, decorato grandiosamente con busti e balconi Rococò. Pregevoli le quattro torri costiere presenti nel territorio di Gallipoli: Torre del Pizzo, Torre San Giovanni la Pedata, Torre Sabea e Torre dell'Alto Lido. Tutte edificate nel XVI secolo da Carlo V per la difesa del territorio salentino dalle incursioni dei Saraceni, consentono di spaziare tra passato e presente. Per un’immersione fra le suggestioni pelagiche la sede d’elezione a Gallipoli è il Museo del mare: articolato in diverse sezioni, offre un percorso espositivo che si snoda tra piccole meraviglie subacquee e la più importante collezione di cetacei della Puglia. Collocato nell’originario fossato dell’imponente castello, invece, è il mercato del pesce, che anticipa tutta la freschezza e la prelibatezza delle specialità ittiche di Gallipoli. E fra i piatti tipici della gastronomia locale è sicuramente da apprezzare la “zuppa di pesce alla gallipolina scapece”, dove l'ingrediente principale è il pesce che viene fritto e fatto marinare tra strati di mollica di pane imbevuta con aceto e zafferano all'interno di tinozze chiamate “calette” in dialetto gallipolino.

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Stemma di Gallipoli
Alla scoperta di
Gallipoli

La grande magia arriva a Gallipoli il 28 febbraio 2025 al Teatro Italia. Si tratta di “Incanti”, lo spettacolo di illusionismo che vede in scena sei dei più giovani – e pluripremiati - illusionisti italiani che si alterneranno sul palco nell’arco di una serata all’insegna della seduzione del teatro. Di giorno, invece, ci si avventura alla scoperta di Gallipoli, comune con il centro storico arroccato su un’isola calcarea e collegato alla terraferma - nonché alla parte nuova della città - da un ponte ad archi del Novecento, di recente affiancato da un altro ponte verso il porto. Località famosa per vacanze all’insegna di Nettuno e di innumerevoli attività sportive, Gallipoli è anche un forziere d’arte e di storia, a iniziare dal castello angioino, quasi completamente circondato dal mare, accessibile dalla città vecchia: la possibilità di un viaggio a ritroso nel tempo attraverso torrioni, gallerie, corridoi e sale maestose. E con le mura, i bastioni e le torri un tempo eretti per proteggere la località dagli invasori. Passeggiando nel nucleo antico - con le tipiche stradine lastricate - si incontra la Fontana greca, di origine rinascimentale e con frontone barocco, mentre alle sue spalle prospettano il santuario di Santa Maria del Canneto e la cappella di Santa Cristina, protettrice della città. La basilica concattedrale di Sant'Agata, invece, del XVII secolo e a croce latina, è posta nel punto più alto dell'isola e rappresenta uno dei principali monumenti dell'espressione barocca salentina. Innumerevoli i palazzi storici di Gallipoli, costruiti tra il XV e il XVIII secolo, fra i quali spiccano il palazzo del Seminario – che attualmente ospita il Museo diocesano di arredi sacri –, l’elegante palazzo Pirelli - struttura in stile Barocco -, l’austero palazzo Venneri – che si sviluppa su quattro piani, con linee doriche e finestre barocche – e Palazzo Romito, uno dei più affascinanti di Gallipoli, decorato grandiosamente con busti e balconi Rococò. Pregevoli le quattro torri costiere presenti nel territorio di Gallipoli: Torre del Pizzo, Torre San Giovanni la Pedata, Torre Sabea e Torre dell'Alto Lido. Tutte edificate nel XVI secolo da Carlo V per la difesa del territorio salentino dalle incursioni dei Saraceni, consentono di spaziare tra passato e presente. Per un’immersione fra le suggestioni pelagiche la sede d’elezione a Gallipoli è il Museo del mare: articolato in diverse sezioni, offre un percorso espositivo che si snoda tra piccole meraviglie subacquee e la più importante collezione di cetacei della Puglia. Collocato nell’originario fossato dell’imponente castello, invece, è il mercato del pesce, che anticipa tutta la freschezza e la prelibatezza delle specialità ittiche di Gallipoli. E fra i piatti tipici della gastronomia locale è sicuramente da apprezzare la “zuppa di pesce alla gallipolina scapece”, dove l'ingrediente principale è il pesce che viene fritto e fatto marinare tra strati di mollica di pane imbevuta con aceto e zafferano all'interno di tinozze chiamate “calette” in dialetto gallipolino.

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Informazioni su Gallipoli

Regione

Puglia

Provincia

Lecce (LE)

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20241

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Punti di interesse

Fontana Greca Di Gallipoli
Fontana Greca Di Gallipoli

La fontana greca nasce a Gallipoli nei dintorni del ponte che unisce il borgo nuovo alla città vecchia. Questa fontana è la più antica d'Italia e si dice sia stata edificata intorno al III secolo a.C. Fra le ipotesi formulate da critici d'arte, alcune condividono la datazione del III secolo a.C., altri, come il Bernich, dopo anni di studi, dibattiti e ricerche, ritengono che la fontana fu costruita nel età rinascimentale. Originariamente era posta nell'area delle antiche terme, oggi denominata 'fontanelle'. Nel 1548 venne trasportata nei pressi della chiesa di San Nicola, ormai scomparsa, dove rimase fino al 1560, poi venne nuovamente smontata e ricostruita nel luogo dove attualmente sorge. La facciata, che guarda a scirocco, è suddivisa in tre parti da quattro cariatidi che sorreggono l'architrave con un ricco decoro ed è alto circa 5 m. Nei bassorilievi, ricavati da lastre di pietra dura locale, sono scolpite scene che rappresentano le tre metamorfosi delle mitologiche Dirce, Salmace e Biblide. Il mito di Dirce, regina di Tebe che, vinta dalla gelosia, oltraggia la nipote Antiope e fu condannata dai figli di quest'ultima ad essere dilaniata da due tori infuriati. Dirce è rappresentata a terra fra due tori e, più in alto si nota, Dioniso nell'atto di trasformarla in una fontana di pietra. Il mito di Salmace, la ninfa che pregò gli Dei di formare un solo corpo con Ermafrodito (figlio di Venere e Mercurio) di cui era innamorata, i loro corpi nudi sono rappresentati incatenati mentre si trasformano in una sola fonte, in presenza di Venere e Cupido. Il mito di Biblide che, innamorata del fratello Cauno e da questi respinta, consapevole dell'errore, pianse fino a consumarsi di lacrime e gli Dei impietositi la trasformarono in una fontana di pietra. Qui la ninfa distesa stringe tra le mani il mantello del fratello. Sull'altra facciata, realizzata con la funzione di sostegno nel 1765, vi sono collocati lo stemma di Gallipoli, una epigrafe in latino, e le insegne del sovrano Carlo III di Borbone. In basso è collocato l'abbeveratoio dove in passato si dissetavano gli animali.

Fontana


Fontana Del Toro
Fontana Del Toro

Un giovane e massiccio toro che scava con la zampa per terra è il soggetto della fontana edificata dal maestro neretino Michele Gaballo nel 1930 e resa alla città l’otto dicembre dello stesso anno per l'inaugurazione della conduttura dell'Acquedotto Pugliese. L’animale si colloca all’interno di una cornice ornamentale formata da anguille intrecciate atte, probabilmente, a simboleggiare la purificazione dell'acqua. Questa, preziosissima, è raccolta nella vasca a sbalzo e versata a cascata in quella sottostante dove zampilla anche l'acqua proveniente dalle bocche dei due mascheroni posti sotto le anfore. Nei tondi ai lati del monumento sono riprodotti lo stemma civico e l'emblema della Provincia di Lecce che sostituì l'originaria insegna fascista.La Fontana Del Toro, raffigurante un giovane e possente toro che scava con la zampa il terreno, venne realizzata nel 1930 dal maestro neretino Michele Gaballo e fu consegnata alla Città l'otto dicembre 1930 per l'inaugurazione della conduttura dell'Acquedotto Pugliese. Il toro è incorniciato da una fascia decorativa con anguille intrecciate atte, probabilmente, a simboleggiare la purificazione dell'acqua. Questa, preziosissima, è raccolta nella vasca a sbalzo e versata a cascata in quella sottostante dove zampilla anche l'acqua proveniente dalle bocche dei due mascheroni posti sotto le anfore. Nei tondi ai lati del monumento sono riprodotti lo stemma civico e l'emblema della Provincia di Lecce che sostituì l'originaria insegna fascista.

Fontana


Sito Archeologico Di Apigliano
Sito Archeologico Di Apigliano

Il sito di Apigliano, collocato nel fulcro della Grecia Salentina, è conosciuto mediante la presenza della chiesa di Santa Maria (ad oggi sconsacrata) e chiamata dalla gente locale come Chiesa di San Lorenzo, e le due masserie, Apigliani Piccolo e Apigliani Grande. Il professor Paul Arthur (archeologo e docente dell'Università del Salento) dal 1997 ha condotto gli scavi nel sito archeologico di Apigliano portando in luce un villaggio medievale, collocato tra Martano e Zolllino, i cui resti si estendono su circa due ettari di terreno. Al termine dei lavori è nato un vero e proprio Parco Archeologico, perimetrato e visitabile, fruibile attraverso il materiale informativo, un locale multiuso a servizio dell'area e un parcheggio per gli autobus.

Sito Archeologico Medievale


Orto Botanico Dell’università Del Salento
Orto Botanico Dell’università Del Salento

A poca distanza dall’area di rinaturalizzazione a macchia boscaglia, nell’Orto Botanico di Lecce, si può ammirare la scarpata di specie rupicole, situate vicino ad un frutteto di specie e cultivar locali, un laghetto con idrofite spontanee ed una vasca con idrofite ornamentali, la roccera con le succulente, il campo delle erbe officinali e quello delle specie agrarie e numerose specie esotiche. Grande importanza viene attribuita alla schedatura e alla catalogazione delle accessioni dell'Orto, mediante database opportunamente progettati e adeguati alle direttive internazionali in materia.

Orto Botanico

Collezione Spada Antichi Strumenti Musicali
Collezione Spada Antichi Strumenti Musicali

La collezione contiene antichi strumenti musicali, preziose partiture manoscritte, dipinti e numerosi manufatti artistici su tema musicale. Gli strumenti sono divisi in 14 famiglie. Il “padre” della collezione è Francesco Spada, medico ematologo innamorato di antiquariato e musica che, ricercando tra i mercatini e i negozi di antiquariato, ha acquistato nel corso del tempo i pregiati materiali. La Collezione conta oltre 850 strumenti costruiti dalla metà del XVII secolo al primo Novecento, oltre che due piccole collezioni, una di flauti peruviani a tacca, di età precolombiana, alcuni in canna e altri in osso, e un’altra di strumenti etnici extraeuropei. Si compone anche di un importante corredo iconografico e di una biblioteca di oltre duecento tra partiture, manoscritti e libri a tema musicale: una sezione è dedicata ai compositori e alle bande pugliesi, con la loro storia e le loro divise, e a un particolare genere, la marcia funebre, peculiare dei riti della Settimana Santa specie a Taranto. Attraverso una postazione touch screen il visitatore potrà suonare virtualmente alcuni degli strumenti ospitati dalla collezione, di ogni pezzo potrà leggere una descrizione, ascoltare il suono e approcciarsi, attraverso un breve filmato, alla postura del suonatore e alla tecnica esecutiva. Il percorso è arricchito da proiezioni audio-visive e contributi sonori; ogni ambiente è corredato da apparati didattici in grado di fornire informazioni in forma comprensibile, limitando i termini tecnici o comunque spiegandone il senso, per consentire la visita anche senza catalogo.

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La Sicilia è la più grande isola italiana e del mediterraneo, nonché la regione più estesa dell'Italia, la sua superficie ha una caratteristica forma triangolare. L'isola a Nord-Est è divisa dal continente dallo Stretto di Messina – un lembo di mare di circa 3km – è bagnata a Nord dal Mar Tirreno, a Ovest dal canale di Sicilia, a Sud-Ovest dal Mar di Sicilia, a Sud-Est dal canale di Malta, e a Est dal Mar Ionio.

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