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SAN CANDIDO

 Bolzano/Bozen, Trentino-Alto Adige Südtirol
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Stemma di San Candido
Alla scoperta di San Candido

Dal 20 al 22 gennaio 2025 a San Candido sarà in scena il “Festival internazionale di sculture di neve”. Trenta gli artisti provenienti da tutto il mondo che daranno libero sfogo alla fantasia, creando opere d'arte - realizzate con neve pressata e ghiacciata - che verranno disposte negli angoli più caratteristici della località. Un comune, San Candido, ricco di storia nonché una meta turistica amata per lo sport, il relax e le sue tradizioni. Con una semplice passeggiata si può scoprire la sua vivace zona pedonale, che strizza l'occhio alla mondanità con boutique, negozi, bar e locande, così come si può visitare la sua chiesa più importante, conosciuta anche come "duomo di San Candido". È la Collegiata, risalente al XII secolo, che appare all'esterno come un sobrio edificio e che al suo interno conserva un gruppo ligneo della Crocifissione di epoca romanica sopra l'altare maggiore - sotto il quale si trova una cripta con i pilastri dai capitelli tutti diversi - e un organo secentesco. Nei mesi estivi si organizzano visite guidate che comprendono la basilica e la vicina chiesa parrocchiale di San Michele. San Candido è una meta ambita dagli amanti dello sport durante tutto l'anno. In inverno, l'area sciistica 3 Cime Dolomiti offre 115 chilometri di piste, tra cui quelle del comprensorio Monte Baranci - ideali per le famiglie -, raggiungibili con la seggiovia quadriposto direttamente dal centro di San Candido. Posta invece direttamente presso la stazione a valle dell'area sciistica Monte Elmo è la frazione Versciaco, un caratteristico centro dove scoprire anche la chiesa parrocchiale di Santa Maddalena. Nella bella stagione, i sentieri escursionistici a San Candido sono per tutti i gusti e abilità: alpinisti ed escursionisti si possono cimentare persino fino al Monte Baranci a 2.966 metri di altitudine, ma si può anche percorrere il territorio con una mountain bike o rilassarsi nella natura. Relax e sport sono un binomio ideale anche in un'altra frazione, Prato alla Drava, apprezzata per il "bien vivre", dove raggiungere anche la chiesa di San Nicolò del XV secolo. Da non mancare, infine, è il museo Dolomythos, tra i più grandi dedicati alle Dolomiti, nel quale partire per un vero viaggio nel tempo dalla preistoria al presente, per conoscere "da vicino" queste montagne.

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Stemma di San Candido
Alla scoperta di
San Candido

Dal 20 al 22 gennaio 2025 a San Candido sarà in scena il “Festival internazionale di sculture di neve”. Trenta gli artisti provenienti da tutto il mondo che daranno libero sfogo alla fantasia, creando opere d'arte - realizzate con neve pressata e ghiacciata - che verranno disposte negli angoli più caratteristici della località. Un comune, San Candido, ricco di storia nonché una meta turistica amata per lo sport, il relax e le sue tradizioni. Con una semplice passeggiata si può scoprire la sua vivace zona pedonale, che strizza l'occhio alla mondanità con boutique, negozi, bar e locande, così come si può visitare la sua chiesa più importante, conosciuta anche come "duomo di San Candido". È la Collegiata, risalente al XII secolo, che appare all'esterno come un sobrio edificio e che al suo interno conserva un gruppo ligneo della Crocifissione di epoca romanica sopra l'altare maggiore - sotto il quale si trova una cripta con i pilastri dai capitelli tutti diversi - e un organo secentesco. Nei mesi estivi si organizzano visite guidate che comprendono la basilica e la vicina chiesa parrocchiale di San Michele. San Candido è una meta ambita dagli amanti dello sport durante tutto l'anno. In inverno, l'area sciistica 3 Cime Dolomiti offre 115 chilometri di piste, tra cui quelle del comprensorio Monte Baranci - ideali per le famiglie -, raggiungibili con la seggiovia quadriposto direttamente dal centro di San Candido. Posta invece direttamente presso la stazione a valle dell'area sciistica Monte Elmo è la frazione Versciaco, un caratteristico centro dove scoprire anche la chiesa parrocchiale di Santa Maddalena. Nella bella stagione, i sentieri escursionistici a San Candido sono per tutti i gusti e abilità: alpinisti ed escursionisti si possono cimentare persino fino al Monte Baranci a 2.966 metri di altitudine, ma si può anche percorrere il territorio con una mountain bike o rilassarsi nella natura. Relax e sport sono un binomio ideale anche in un'altra frazione, Prato alla Drava, apprezzata per il "bien vivre", dove raggiungere anche la chiesa di San Nicolò del XV secolo. Da non mancare, infine, è il museo Dolomythos, tra i più grandi dedicati alle Dolomiti, nel quale partire per un vero viaggio nel tempo dalla preistoria al presente, per conoscere "da vicino" queste montagne.

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Informazioni su San Candido

Regione

Trentino-Alto Adige Südtirol

Provincia

Bolzano/Bozen (BZ)

Abitanti

3172

Altitudine

m. 1782 s.l.m.

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BORGHI IN ZONA DA VISITARE

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Punti di interesse

Pelmo E Croda Da Lago
Pelmo E Croda Da Lago

Con la sua superficie di 4.344 ettari, tutta in provincia di Belluno, il sistema Pelmo-Croda da Lago si estende lungo una direzione nord-ovest/sud-est compresa tra la Valle del Boite a est, la Val di Zoldo e la Val Fiorentina a sud, la Val Codalonga a ovest e la Val Costeana a nord. Il sistema, dominato dal massiccio del Pelmo, è uno dei più belli e celebrati delle Dolomiti. Il Pelmo, per la sua particolare forma che ricorda un gigantesco sedile, è definito dai locali il Caregon del Padreterno, il trono di Dio. La leggenda narra che Dio, conclusa la creazione delle Dolomiti, si sedette esausto proprio sul Pelmo per ammirare la sua opera. Il Pelmo è ricordato anche per essere stata la prima conquista dell’alpinismo dolomitico, grazie all’ascesa portata a termine da sir John Ball nel 1857. Non c’è solo il Pelmo, comunque: gli scorci e le viste di cui si può godere girovagando nel primo sistema sono molti e di grande impatto, tra i più conosciuti di tutta la regione dolomitica. In particolare, il panorama dal passo Giau verso la Croda da Lago fa parte ormai dell’iconografia classica delle Dolomiti. Sebbene identificato con il nome delle due cime più note, il sistema è costituito da diversi gruppi distinti. Il gruppo formato dal Pelmo (3.168 m) e dal Pelmetto (2.990 m) è separato dalle cime dei Lastoi de Formin (2.657 m), della Rocchetta (2.469 m) e della Croda da Lago (2.701 m) da una catena di bassi colli che si estende in direzione nord-sud e che comprende il Col della Puina e il Col Roan. C’è anche il gruppo del Cernera (2.657 m) – definito dal rio dei Loschi, dalla forcella Giau e dal rio Mondeval – che comprende il Corvo Alto (2.455 m), il Verdal (2.491 m) e il Col Piombin (2.313 m).

Patrimonio Mondiale


Museo Delle Miniere Predoi
Museo Delle Miniere Predoi

I visitatori della montagna, muniti di lampada, elmetto e giacca a vento, a bordo di un trenino usato un tempo dai minatori, vanno alla scoperta della miniera di Predoi che, ancora integra, racconta del lavoro in miniera, tramite la storia dell’estrazione e lavorazione del rame. Il tour dà un panorama delle tecniche di estrazione attraverso la rappresentazione di scene di lavoro e mostra gli arnesi e le modalità di estrazione, da quella manuale con maglio e martello a quella per dispersione di polvere nera fino e quella con aria compressa. Un percorso informativo conduce alla cava alla Croce Röt, posta a 2.080 metri di altitudine.

Parco Minerario


Chiesa Di San Simon
Chiesa Di San Simon

Caratterizzata da due accessi in corrispondenza dei due piani del sagrato, una vista a capanna, un rosone quadrilobato e un campanile costruito in tre fasi distinte, la Chiesa di San Simon ha origini antiche. Una leggenda racconta infatti che un soldato di nome Celentone costruì un oratorio dedicato ai SS Simone e Giuda Taddeso, e da quel momento in poi iniziò a diffondersi il Cristianesimo nella Val Biois. Tuttavia, la prima testimonianza dell’esistenza del luogo di culto, come per molti edifici sacri della provincia, si trova in una bolla di Papa Lucio III del 1185. L’aula è interamente decorata da un ciclo di affreschi del 1549, opera di Paris Bordone. che illustrano, tra luminose incorniciature, il “sacro racconto” raffigurando i Santi Simone e Pietro, Barbara ma anche il Padre Eterno e la Natività, dando luogo ad un armonioso e continuativo affresco che si estende lungo le pareti. Sempre all’interno del presbiterio merita un cenno anche il polittico realizzato dall’artista bellunese Matteo Cesa, costituito da quattro tavole che illustrano da sinistra a destra i santi: Valentino, Antonio Abate, Margherita e un frate che probabilmente raffigura Filippo Benizi Nelle pareti esterne dell’oratorio della Confraternita dei Battuti si può osservare, infine, un affresco risalente al XVII secolo il cui tema riprende quello di una pala attribuito ad un autore ignoto, ma probabilmente appartenente alla bottega di Francesco Frigimelica “Il Vecchio”, che si trova all’interno del piccolo oratorio. L’affresco raffigura la Madonna affiancata tra due santi in un atteggiamento di protezione nei confronti dei Battuti.

Monumento Nazionale


Polse Di Cougnes
Polse Di Cougnes

Il Giardino dei Semplici, che contiene circa 1200 piante perlopiù autoctone, è un orto botanico tematico nato nel 1996 all’interno della Polse di Cougnes, fulcro ecumenico di accoglienza, spiritualità, cultura e ambiente. collocato a circa 750 m di altitudine presso l’antica Pieve di S. Pietro, si estende su quattro terrazze: la prima ospita le piante alimentari e quelle velenose; nella seconda e nella terza terrazza sono sistemate le piante che tradizionalmente curano i disturbi dei vari apparati umani, oltre a diverse piante utilizzate per amari-digestivi e liquori in genere; nell’ultima terrazza sono collocate alcune famiglie botaniche che comprendono specie diffuse in Carnia e nel territorio limitrofo.

Orto Botanico

Art Park A Villa Di Verzegnis
Art Park A Villa Di Verzegnis

Dal 1989 Egidio Marzona, ideatore del parco (che sostanzialmente è un museo di arte contemporanea all’aperto), ha promosso varie realizzazioni lavorando con personaggi di spicco quali Bruce Neuman, Bernd Lohaus, Richard Lavrence Wener, Long, Sol LeWitt, Dan Graham, Lothar Baumgarten, Mario Merz e Giuseppe Penone ed altri artisti di fama internazionale. Si possono ammirare opere che utilizzano materiali d’uso comune come l’opera in cemento di Bruce Nauman iniziata ne 1987 e conclusa tre anni dopo, quella in accaio di Richard Nonas del 1993 o quella in accaio e vetro di Dan Graham del 1998; vi sono anche opere di artisti che hanno impiegato materiali naturali come l’opera di Richard Long in pietre di fiume del 1996.

Parco Artistico

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La Sicilia è la più grande isola italiana e del mediterraneo, nonché la regione più estesa dell'Italia, la sua superficie ha una caratteristica forma triangolare. L'isola a Nord-Est è divisa dal continente dallo Stretto di Messina – un lembo di mare di circa 3km – è bagnata a Nord dal Mar Tirreno, a Ovest dal canale di Sicilia, a Sud-Ovest dal Mar di Sicilia, a Sud-Est dal canale di Malta, e a Est dal Mar Ionio.

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