Località elegante dalla storia antica, Bordighera è comune prediletto della Liguria di Ponente. Sono due i chilometri che corrono lungo la linea tra mare e spiaggia che spazia da un lato sull’orizzonte e dall’altro si palesa ornata da piante e fiori di ogni sfumatura cromatica: è il Lungomare Argentina, il più lungo della riviera, che con il suo nome omaggia Evita Perón, la moglie del presidente argentino, che lo inaugurò nel 1947. Arrivò invece dall’Egitto Sant’Ampelio, patrono di Bordighera, che secondo una leggenda è stato colui che portò i primi semi delle moltissime palme di dattero che qui crescono rigogliose. A lui è dedicata la chiesa di Sant’Ampelio, uno dei punti più panoramici, da cui si può raggiungere anche Bordighera Alta e il suo nucleo più antico, il piccolo centro storico fortificato e stretto tra i caruggi, le tipiche viette che si snodano tra le abitazioni. Qui, fra i simboli di Bordighera, spicca il Marabutto: affacciato sulle onde, è un’ex polveriera che ospita tuttora tre vecchi cannoni dell'antica batteria costiera, puntati verso il mare. I cannoni hanno conservato i loro nomi popolari: "Butafoegu, Tiralogni e Cacastrasse". «Tutto è mirabile, e ogni giorno la campagna è più bella, e io sono stregato dal paese» scriveva di Bordighera e nel 1884 il pittore impressionista Claude Monet, che qui dipingeva en plein air sedotto, oltre che dal mare, dalla vegetazione rigogliosa. È quella dei tanti eleganti giardini che punteggiano la località, tra cui l’ottocentesco “Giardino esotico Pallanca”, dove perdersi negli oltre diecimila metri quadrati della più grande collezione di cactus e piante grasse d’Europa. All’epoca di Monet, Bordighera era meta prediletta di numerosi stranieri, tra cui molti inglesi illustri che la sceglievano per il suo clima temperato e il mite inverno. Tra le testimonianze più vivide del loro passaggio c’è il museo Clarence Bicknell, fondato dal pastore e scienziato naturalista inglese Bicknell, che diede un importante contributo a Bordighera come centro di studio internazionale. E dell’allure cosmopolita della località parla anche Villa Garnier, costruita a fine Ottocento dal celebre architetto Charles Garnier - circondata da un giardino di palme, aranci e ulivi -, autore anche di Palazzo Garnier: oggi sede del comune, conserva al suo interno interessanti dipinti, opere di artisti italiani e stranieri attivi in città tra Otto e Novecento. Fra le pregevoli dimore signorili di Bordighera vi sono, infine, Villa Margherita, Villa Mariani e Villa Etelinda, che è stata la residenza privata della regina Margherita di Savoia.
...continua a leggereLocalità elegante dalla storia antica, Bordighera è comune prediletto della Liguria di Ponente. Sono due i chilometri che corrono lungo la linea tra mare e spiaggia che spazia da un lato sull’orizzonte e dall’altro si palesa ornata da piante e fiori di ogni sfumatura cromatica: è il Lungomare Argentina, il più lungo della riviera, che con il suo nome omaggia Evita Perón, la moglie del presidente argentino, che lo inaugurò nel 1947. Arrivò invece dall’Egitto Sant’Ampelio, patrono di Bordighera, che secondo una leggenda è stato colui che portò i primi semi delle moltissime palme di dattero che qui crescono rigogliose. A lui è dedicata la chiesa di Sant’Ampelio, uno dei punti più panoramici, da cui si può raggiungere anche Bordighera Alta e il suo nucleo più antico, il piccolo centro storico fortificato e stretto tra i caruggi, le tipiche viette che si snodano tra le abitazioni. Qui, fra i simboli di Bordighera, spicca il Marabutto: affacciato sulle onde, è un’ex polveriera che ospita tuttora tre vecchi cannoni dell'antica batteria costiera, puntati verso il mare. I cannoni hanno conservato i loro nomi popolari: "Butafoegu, Tiralogni e Cacastrasse". «Tutto è mirabile, e ogni giorno la campagna è più bella, e io sono stregato dal paese» scriveva di Bordighera e nel 1884 il pittore impressionista Claude Monet, che qui dipingeva en plein air sedotto, oltre che dal mare, dalla vegetazione rigogliosa. È quella dei tanti eleganti giardini che punteggiano la località, tra cui l’ottocentesco “Giardino esotico Pallanca”, dove perdersi negli oltre diecimila metri quadrati della più grande collezione di cactus e piante grasse d’Europa. All’epoca di Monet, Bordighera era meta prediletta di numerosi stranieri, tra cui molti inglesi illustri che la sceglievano per il suo clima temperato e il mite inverno. Tra le testimonianze più vivide del loro passaggio c’è il museo Clarence Bicknell, fondato dal pastore e scienziato naturalista inglese Bicknell, che diede un importante contributo a Bordighera come centro di studio internazionale. E dell’allure cosmopolita della località parla anche Villa Garnier, costruita a fine Ottocento dal celebre architetto Charles Garnier - circondata da un giardino di palme, aranci e ulivi -, autore anche di Palazzo Garnier: oggi sede del comune, conserva al suo interno interessanti dipinti, opere di artisti italiani e stranieri attivi in città tra Otto e Novecento. Fra le pregevoli dimore signorili di Bordighera vi sono, infine, Villa Margherita, Villa Mariani e Villa Etelinda, che è stata la residenza privata della regina Margherita di Savoia.
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