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LA DESTINAZIONE DEL GIORNO

SAN VITO LO CAPO

 Trapani, Sicilia
 Visita la pagina di San Vito Lo Capo
Stemma di San Vito Lo Capo
Alla scoperta di San Vito Lo Capo

Un tranquillo borgo di pescatori diventato una celebre località balneare: è San Vito Lo Capo, che accoglie una delle spiagge più iconiche della Sicilia, oltre tre chilometri di sabbia dorata e finissima incorniciati dai colori tropicali del mare e incastonati in una baia al riparo del maestoso Monte Monaco. Dalla riva, basse case bianche si estendono in un centro nato attorno al santuario di San Vito martire, una costruzione che - sulla piazza principale del comune - a prima vista ha le sembianze di un bastione, ma è in realtà un antico luogo di culto. La chiesa affonda le sue origini sin nell’epoca romano-bizantina, il risultato di un susseguirsi di stratificazioni arabe, aragonesi, borboniche che ne raccontano la storia proprio a partire dal suo aspetto di fortezza: l’edificio è stato infatti utilizzato anche come rifugio per i pellegrini, che vi trovavano riparo al tempo delle incursioni saracene. L’interno, riccamente decorato, conserva in particolare un antico altare con una statua cinquecentesca in marmo attribuita allo scultore Gagini. Nei locali circostanti, è ospitato il museo del Santuario di San Vito Lo Capo, che accoglie una collezione di argenti sacri, parati storici e una sezione dedicata al culto del santo. Un altro monumento storico-religioso è la cappella di Santa Crescenzia, in stile arabeggiante, arricchita da influenze gotiche e normanne, la cui realizzazione risale al XIII secolo. A sorvegliare i dintorni si erge invece il faro, con i suoi oltre quaranta metri di altezza, che dal 1 agosto 1859 illumina le acque per oltre venti miglia marine. E se è d’estate che San Vito Lo Capo si anima con il brulichio dei turisti - con lunghe giornate di luce da trascorrere in spiaggia, dove si possono anche praticare innumerevoli sport acquatici - è la tradizione a ispirare i suoi eventi più celebri. Ne è un esempio il “Cous Cous Fest”, dedicato al tipico piatto che da centinaia di anni unisce il Mediterraneo nelle sue tante versioni (compresa quella trapanese), una grande manifestazione internazionale che dal 1998 ogni settembre dà vita a cooking show di grandi chef, concerti, incontri culturali e molto altro. La festa del santo patrono San Vito martire, il 15 giugno, è invece un omaggio al folklore, con il tradizionale sbarco dei santi sulla spiaggia - rievocazione della fuga del giovane Vito e dei suoi educatori - e l’antico gioco dell'antenna a mare, una sfida tra i giovani del paese che percorrono una trave di dieci metri insaponata sospesa sul mare.

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Stemma di San Vito Lo Capo
Alla scoperta di
San Vito Lo Capo

Un tranquillo borgo di pescatori diventato una celebre località balneare: è San Vito Lo Capo, che accoglie una delle spiagge più iconiche della Sicilia, oltre tre chilometri di sabbia dorata e finissima incorniciati dai colori tropicali del mare e incastonati in una baia al riparo del maestoso Monte Monaco. Dalla riva, basse case bianche si estendono in un centro nato attorno al santuario di San Vito martire, una costruzione che - sulla piazza principale del comune - a prima vista ha le sembianze di un bastione, ma è in realtà un antico luogo di culto. La chiesa affonda le sue origini sin nell’epoca romano-bizantina, il risultato di un susseguirsi di stratificazioni arabe, aragonesi, borboniche che ne raccontano la storia proprio a partire dal suo aspetto di fortezza: l’edificio è stato infatti utilizzato anche come rifugio per i pellegrini, che vi trovavano riparo al tempo delle incursioni saracene. L’interno, riccamente decorato, conserva in particolare un antico altare con una statua cinquecentesca in marmo attribuita allo scultore Gagini. Nei locali circostanti, è ospitato il museo del Santuario di San Vito Lo Capo, che accoglie una collezione di argenti sacri, parati storici e una sezione dedicata al culto del santo. Un altro monumento storico-religioso è la cappella di Santa Crescenzia, in stile arabeggiante, arricchita da influenze gotiche e normanne, la cui realizzazione risale al XIII secolo. A sorvegliare i dintorni si erge invece il faro, con i suoi oltre quaranta metri di altezza, che dal 1 agosto 1859 illumina le acque per oltre venti miglia marine. E se è d’estate che San Vito Lo Capo si anima con il brulichio dei turisti - con lunghe giornate di luce da trascorrere in spiaggia, dove si possono anche praticare innumerevoli sport acquatici - è la tradizione a ispirare i suoi eventi più celebri. Ne è un esempio il “Cous Cous Fest”, dedicato al tipico piatto che da centinaia di anni unisce il Mediterraneo nelle sue tante versioni (compresa quella trapanese), una grande manifestazione internazionale che dal 1998 ogni settembre dà vita a cooking show di grandi chef, concerti, incontri culturali e molto altro. La festa del santo patrono San Vito martire, il 15 giugno, è invece un omaggio al folklore, con il tradizionale sbarco dei santi sulla spiaggia - rievocazione della fuga del giovane Vito e dei suoi educatori - e l’antico gioco dell'antenna a mare, una sfida tra i giovani del paese che percorrono una trave di dieci metri insaponata sospesa sul mare.

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Informazioni su San Vito Lo Capo

Regione

Sicilia

Provincia

Trapani (TP)

Abitanti

4779

Altitudine

m. 6 s.l.m.

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Punti di interesse

Parco Archeologico Di Segesta
Parco Archeologico Di Segesta

Segesta fu una città dagli Elimi, popolo che, secondo la tradizione antica, proveniva da Troia, di cultura e tradizione peninsulare, la quale divenne ben presto una delle principali città fondate da tale popolazione del bacino mediterraneo di influenza ellenistica e nel V sec. fu la più grande rivale di Selinunte. L’area in cui si elevava Segesta è oggi uno dei più importanti siti archeologici della Sicilia dove si possono ammirare i resti della città antica come le mura con l’articolata Porta di Valle, alcuni quartieri residenziali e alcuni monumenti pertinenti Segesta medievale (mura, castello, moschea e borgo sommitale). Al di fuori delle cinte murarie, lungo le antiche vie d’accesso alla città, si trovano due importanti luoghi sacri: il tempio di tipo dorico (sec. V a.C), ancora integro, austero esempio di periptero esastilo; il santuario di Contrada Mango (VI - V sec. a.C.) e la necropoli ellenistica. Sulla sommità del monte, il magnifico teatro (metà sec. II a.C.), i resti di un edificio di età classica, un bouleterion ellenistico documentano la vita della città, mentre un portico, un cortile lastricato e un colonnato, segnano l’accesso a quella che fu l’agorà nell’età ellenistica e romana. Nei pressi del teatro si trovano i resti più recenti di Segesta: il castello, la moschea e la chiesa fondata nel 1442.

Tempio Greco-romano


La Salerniana Museo D'arte Contemporanea
La Salerniana Museo D'arte Contemporanea

La Salerniana è una Galleria d'arte contemporanea ed una Associazione Artistica Culturale non profit con luogo a Trapani presso il Palazzo della Vicaria dal 2015, precedentemente ad Erice (TP) con ultima sede la Galleria Civica “G.Perricone”. La galleria ospita con la sua collezione uno spaccato significativo dell'arte contemporanea italiana. Inaugurata dal poeta Giacomo Tranchida che ebbe l'idea di istituire un premio d'arte di pittura estemporanea da esporre negli spazi di via notar Salerno ad Erice, la Salerniana divenne nel tempo un evento estivo per appassionati e cultori d'arte nella cittadina del trapanese. Negli anni successivi l'associazione si evolve per merito del senatore Giuseppe Perricone, succeduto a Tranchida, che dal 1982 avviò una serie di mostre sia tematiche che personali coordinate dal direttore artistico, il pittore Michele Cossyro.

Musei


Il Grande Cretto
Il Grande Cretto

Il "Grande Cretto", anche denominato "cretto" di Burri o "cretto di Gibellina", è un'opera di land art (considerata la più grande al mondo), collocata nel luogo in cui sorgeva la città vecchia di Gibellina, distrutta dal terremoto del Belice del 1968 e creata site-specific dall'artista Alberto Burri (1915 -1995) tra il 1984 e il 1989. Burri progetta questo gigantesco monumento che consiste nel ripercorrere le vie e vicoli della vecchia città: dove una volta c'erano le macerie del terremoto Burri ha cementificato, rendendo immortale la città fantasma di Gibellina. Dall'alto l'opera appare come una serie di fratture di cemento sul terreno.

Parco Artistico


Ipogeo Crispia Salvia
Ipogeo Crispia Salvia

Scoperto nel 1994 in seguito alla demolizione di un edificio, l'ipogeo, collocato al di sotto di un edificio di cinque piani che si trova in via Massimo D'Azeglio, è composto da una camera funeraria di forma trapezoidale, di circa 25 m², cui si accede da un dromos scavato nella roccia. Le pareti abbondano di decorazioni pittoriche. Dall'epigrafe latina, risalente al II sec. d.C., si evince che la tomba era dedicata a Crispia Salvia dal marito Iulius Demetrius. La donna è stata sposata per 15 anni ed è morta a circa 45 anni. L'importanza di attribuire l'età alla donna e di specificare gli anni di matrimonio potrebbe voler dire secondo alcuni studiosi che la donna sia stata già sposata. I nomi della donna rivelano le sue nobili origini, appartenendo a due gens i Crispius, aventi interessi economici nella Sicilia occidentale visti i ritrovamenti di utensili e tegole con bollo A.C.Crispi a Segesta, ed i Salvii anch'essi riconducibili a Lilibeo. Del marito Iulius Demetrius non si possono facilmente conoscere le origini dato che il nome era diffuso in tutte le città della Sicilia, sia da personaggi di alto rango che da liberti ma non si esclude l'origine nobile.

Ipogeo

Castello Principesco
Castello Principesco

Il Castello Principesco di Merano, situato nella città di Merano in Alto Adige, è uno dei monumenti storici più importanti della regione. Costruito nel XIII secolo, il castello ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli ed è stato utilizzato come residenza principesca dal 1470 al 1848. Oggi il castello è aperto al pubblico e ospita un museo che racconta la storia della città e della regione. Il museo presenta una vasta collezione di oggetti, dipinti e documenti che illustrano la vita quotidiana, la cultura e la storia della città di Merano. Uno dei punti salienti della visita è la Sala degli Specchi, una delle sale più importanti del castello. Questa sala, costruita nel XVII secolo, è decorata con splendidi affreschi e uno straordinario soffitto a cassettoni. Al centro della sala si trova una grande tavola di cristallo, utilizzata in passato per i ricevimenti ufficiali. Un'altra sala che merita di essere visitata è la Sala dei Cavalieri, risalente al XIV secolo. Questa sala presenta una magnifica volta affrescata con scene di battaglie e tornei, e ospita una collezione di armi antiche. Il castello principesco è circondato da un grande parco che offre una splendida vista sulla città di Merano e sulle montagne circostanti. Il parco è stato progettato nel XIX secolo dal famoso architetto paesaggista Josef Tautenhayn, che ha creato un giardino all'inglese con alberi secolari, laghetti e percorsi panoramici. Il castello principesco di Merano è un'attrazione turistica molto popolare, visitata ogni anno da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. La sua bellezza e la sua storia lo rendono uno dei monumenti più significativi dell'Alto Adige. Se vi trovate a Merano, non potete perdere la visita a questo splendido castello!

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La Sicilia è la più grande isola italiana e del mediterraneo, nonché la regione più estesa dell'Italia, la sua superficie ha una caratteristica forma triangolare. L'isola a Nord-Est è divisa dal continente dallo Stretto di Messina – un lembo di mare di circa 3km – è bagnata a Nord dal Mar Tirreno, a Ovest dal canale di Sicilia, a Sud-Ovest dal Mar di Sicilia, a Sud-Est dal canale di Malta, e a Est dal Mar Ionio.

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