Santo Stefano di Cadore sorge in una conca dove il torrente Padola incontra il Piave, un comune conosciuto come un punto di riferimento economico e culturale della Val Comelico e come apprezzata meta turistica che vede sport e natura fondersi in perfetta armonia. Nel centro cittadino si trova l’antica chiesa parrocchiale di santo Stefano, che ha origini nel XIV secolo - anche se alcuni studiosi individuano la costruzione del primo altare già nell'VIII secolo e il primo edificio intorno all’anno Mille -, mentre altri edifici religiosi rilevanti si incontrano nelle frazioni. Casada ospita la chiesa dedicata ai Santi Lorenzo e Osvaldo, eretta nel 1855, mentre la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Campolongo, di origine trecentesca, fu ricostruita nel Settecento dal progettista feltrino Giuseppe Segusini. Costalissoio, situato alle pendici del Monte Zovo con una vista panoramica sulla valle, accoglie la chiesa della Santissima Trinità, fondata nel XV secolo, il cui campanile fu costruito nel 1860 su progetto dell'ingegnere Antonio Pante. Sempre a Costalissoio si può visitare il museo del Surrealismo Luigi Regianini, che in tre sezioni raccoglie trentacinque opere donate dall’artista. Durante la stagione più fredda, Santo Stefano di Cadore è la meta ideale per gli appassionati di sport invernali, che qui possono contare su piste di sci alpino e nordico, itinerari di sci alpinismo e attività come pattinaggio, sleddog e arrampicata su cascate ghiacciate. In estate, trekking e passeggiate sono protagonisti sui numerosi sentieri che hanno come sfondo la Val Comelico, celebre per la sua produzione di legname, in particolare per gli abeti di "risonanza", utilizzati da secoli nella costruzione di strumenti musicali a corde. Una tradizione, quella del legname, che a Santo Stefano di Cadore rappresenta un pilastro della cultura locale, ancora fondamentale per l'identità della comunità. Si possono poi esplorare montagne come il monte Col, il gruppo del Crissin, le Terze, e la val Grande: lungo i percorsi si trovano diversi rifugi tra cui il bivacco Ursella-Zandonella e il bivacco del monte Col. Da non perdere, per gli amanti delle camminate, sono anche il celebre "giro delle Malghe", che segue la cresta Carnica, al confine con l'Austria - sopra la pittoresca val Visdende, che fa parte del comune -, e il percorso che unisce Santo Stefano di Cadore a Danta di Cadore.
...continua a leggereSanto Stefano di Cadore sorge in una conca dove il torrente Padola incontra il Piave, un comune conosciuto come un punto di riferimento economico e culturale della Val Comelico e come apprezzata meta turistica che vede sport e natura fondersi in perfetta armonia. Nel centro cittadino si trova l’antica chiesa parrocchiale di santo Stefano, che ha origini nel XIV secolo - anche se alcuni studiosi individuano la costruzione del primo altare già nell'VIII secolo e il primo edificio intorno all’anno Mille -, mentre altri edifici religiosi rilevanti si incontrano nelle frazioni. Casada ospita la chiesa dedicata ai Santi Lorenzo e Osvaldo, eretta nel 1855, mentre la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Campolongo, di origine trecentesca, fu ricostruita nel Settecento dal progettista feltrino Giuseppe Segusini. Costalissoio, situato alle pendici del Monte Zovo con una vista panoramica sulla valle, accoglie la chiesa della Santissima Trinità, fondata nel XV secolo, il cui campanile fu costruito nel 1860 su progetto dell'ingegnere Antonio Pante. Sempre a Costalissoio si può visitare il museo del Surrealismo Luigi Regianini, che in tre sezioni raccoglie trentacinque opere donate dall’artista. Durante la stagione più fredda, Santo Stefano di Cadore è la meta ideale per gli appassionati di sport invernali, che qui possono contare su piste di sci alpino e nordico, itinerari di sci alpinismo e attività come pattinaggio, sleddog e arrampicata su cascate ghiacciate. In estate, trekking e passeggiate sono protagonisti sui numerosi sentieri che hanno come sfondo la Val Comelico, celebre per la sua produzione di legname, in particolare per gli abeti di "risonanza", utilizzati da secoli nella costruzione di strumenti musicali a corde. Una tradizione, quella del legname, che a Santo Stefano di Cadore rappresenta un pilastro della cultura locale, ancora fondamentale per l'identità della comunità. Si possono poi esplorare montagne come il monte Col, il gruppo del Crissin, le Terze, e la val Grande: lungo i percorsi si trovano diversi rifugi tra cui il bivacco Ursella-Zandonella e il bivacco del monte Col. Da non perdere, per gli amanti delle camminate, sono anche il celebre "giro delle Malghe", che segue la cresta Carnica, al confine con l'Austria - sopra la pittoresca val Visdende, che fa parte del comune -, e il percorso che unisce Santo Stefano di Cadore a Danta di Cadore.
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