La tua posizione
-, -
Abitanti:
Altitudine:
--
-
Min -
Max -

Sei a Milano
Logo VisitalyMaps

L'ITALIA CHE EMOZIONA

Icona menù ricerca

Cerca

Icona menù idee per viaggiare

Idee per viaggiare

Icona menù lingua italiana Icona menù lingua inglese

Italiano

Icona menù chi siamo

Chi siamo

Accedi

LA DESTINAZIONE DEL GIORNO

PORTOVENERE

 La Spezia, Liguria
 Visita la pagina di Portovenere
Stemma di Portovenere
Alla scoperta di Portovenere

Sulla sponda occidentale del Golfo dei Poeti, Porto Venere si scopre tra prospettive iconiche che incorniciano case colorate affacciate sul mare e monumenti antichi che svettano nell'azzurro del cielo. Il dedalo di caruggi chiuso tra alte pareti e scalinate dell’antico borgo marinaro è dominato dal possente castello Doria, ricostruito tra il XVI e il XVII secolo su fondamenta remote: con le imponenti mura a scarpata e le volte in pietra locale è uno dei principali esempi di architettura militare della Repubblica di Genova, dove si trovano la sala ipostila, sorretta da pilastri, e la casa del capitano, ossia la residenza del castellano (o capitano del popolo) che era indipendente dal podestà di Porto Venere. Oggi il maniero, di proprietà del comune, accoglie eventi e mostre. Non lontano, la chiesa di San Pietro è uno dei luoghi più rappresentativi del paese: a strapiombo sull'acqua, regala un colpo d’occhio indimenticabile a chi la ammira da lontano e seducenti viste a chi la raggiunge per apprezzarne i due edifici che la compongono, il più recente in stile gotico che include quello romanico. E romanica è anche la chiesa di San Lorenzo, voluta dai genovesi e consacrata nel 1130 da papa Innocenzo II, che custodisce diverse opere artistiche tra cui il dipinto della Madonna Bianca, secondo la tradizione giunto dal mare nel 1204 all’interno di un tronco sigillato ermeticamente. Porto Venere e il suo arcipelago - che comprende le isole Palmaria, Tino e Tinetto - sono stati dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nel 1997. La Palmaria, proprio di fronte a Porto Venere, è la più grande, oltre a essere quella più frequentata per le sue spiagge e per i trekking panoramici che si snodano tra macchia mediterranea e boschi: in circa tre ore si può percorrere il periplo dell’isola e scorgere la Fortezza Umberto I, la Torre Scola e le numerose spiaggette della Cala della Fornace. La “sorella” minore delle tre isole è invece il Tinetto che, anche se misura solo poco più di mezzo ettaro, accolse il primo insediamento monastico del VI secolo, che poi si espanse sull’isola del Tino, separata solo da alcuni scogli semisommersi. Quest’ultima si riconosce per la sua forma triangolare e da numerosi decenni è sotto la giurisdizione della Marina Militare: un’area sottoposta a vincoli, quindi, non aperta liberamente alle visite, a eccezione del 13 settembre di ogni anno, giorno del patrono San Venerio. In quell’occasione si può anche approfittare delle visite guidate organizzate dal Parco naturale regionale Porto Venere che racchiude il promontorio, le isole e l’area marina protetta, propaggine occidentale del golfo della Spezia: sui suoi sentieri, tutti ben segnalati, ci si può immergere in una natura ancora incontaminata.

...continua a leggere
Stemma di Portovenere
Alla scoperta di
Portovenere

Sulla sponda occidentale del Golfo dei Poeti, Porto Venere si scopre tra prospettive iconiche che incorniciano case colorate affacciate sul mare e monumenti antichi che svettano nell'azzurro del cielo. Il dedalo di caruggi chiuso tra alte pareti e scalinate dell’antico borgo marinaro è dominato dal possente castello Doria, ricostruito tra il XVI e il XVII secolo su fondamenta remote: con le imponenti mura a scarpata e le volte in pietra locale è uno dei principali esempi di architettura militare della Repubblica di Genova, dove si trovano la sala ipostila, sorretta da pilastri, e la casa del capitano, ossia la residenza del castellano (o capitano del popolo) che era indipendente dal podestà di Porto Venere. Oggi il maniero, di proprietà del comune, accoglie eventi e mostre. Non lontano, la chiesa di San Pietro è uno dei luoghi più rappresentativi del paese: a strapiombo sull'acqua, regala un colpo d’occhio indimenticabile a chi la ammira da lontano e seducenti viste a chi la raggiunge per apprezzarne i due edifici che la compongono, il più recente in stile gotico che include quello romanico. E romanica è anche la chiesa di San Lorenzo, voluta dai genovesi e consacrata nel 1130 da papa Innocenzo II, che custodisce diverse opere artistiche tra cui il dipinto della Madonna Bianca, secondo la tradizione giunto dal mare nel 1204 all’interno di un tronco sigillato ermeticamente. Porto Venere e il suo arcipelago - che comprende le isole Palmaria, Tino e Tinetto - sono stati dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nel 1997. La Palmaria, proprio di fronte a Porto Venere, è la più grande, oltre a essere quella più frequentata per le sue spiagge e per i trekking panoramici che si snodano tra macchia mediterranea e boschi: in circa tre ore si può percorrere il periplo dell’isola e scorgere la Fortezza Umberto I, la Torre Scola e le numerose spiaggette della Cala della Fornace. La “sorella” minore delle tre isole è invece il Tinetto che, anche se misura solo poco più di mezzo ettaro, accolse il primo insediamento monastico del VI secolo, che poi si espanse sull’isola del Tino, separata solo da alcuni scogli semisommersi. Quest’ultima si riconosce per la sua forma triangolare e da numerosi decenni è sotto la giurisdizione della Marina Militare: un’area sottoposta a vincoli, quindi, non aperta liberamente alle visite, a eccezione del 13 settembre di ogni anno, giorno del patrono San Venerio. In quell’occasione si può anche approfittare delle visite guidate organizzate dal Parco naturale regionale Porto Venere che racchiude il promontorio, le isole e l’area marina protetta, propaggine occidentale del golfo della Spezia: sui suoi sentieri, tutti ben segnalati, ci si può immergere in una natura ancora incontaminata.

...continua a leggere
Informazioni su Portovenere

Regione

Liguria

Provincia

La Spezia (SP)

Abitanti

3388

Altitudine

m. 8 s.l.m.

Meteo icon
Meteo icon

BORGHI IN ZONA DA VISITARE

Vai alla scheda

Punti di interesse

Villa Romana Del Varignano
Villa Romana Del Varignano

La villa, la cui prima fase di costruzione risale al I secolo a.C., è realizzata principalmente da un complesso residenziale rustico e da una area produttiva a fini agricolo, legata puramente alla lavorazione e produzione dell'olio di oliva. Il sito si trova presso il Seno del Varignano Vecchio (affacciato sul mare) tra la zona del santuario delle Grazie e, a nordest, del forte militare omonimo. Il quartiere padronale (pars urbana) e la zona produttiva (pars fructuaria) sono separate da una corte che fungeva a luogo delle lavorazioni del torcularium (frantoio per olio). Gli appartamenti del dominus furono concepiti per uno sviluppo orizzontale, con atri pavimentati a mosaico e stanze per il riposo giornaliero e notturno. L'impianto per la lavorazione dell'olio, erano presenti due torchi per la spremitura e una cella olearia a cielo aperto, rimase attivo fino al I secolo d.C. È in questo periodo storico che l'area del fattore (vilicus) subì una significativa trasformazione architettonica, chiamata per l'appunto "seconda fase", con la costruzione di un impianto termale privato con locali riscaldati e vasche per i bagni freddi. Per lo scopo fu realizzata una cisterna voltata, considerata pressoché unica nel suo genere rispetto ad analoghi edifici romani dell'Italia settentrionale.

Domus Romana


Teatro Civico
Teatro Civico

Il Teatro Civico si trova in Piazza Mentana a La Spezia ed è il teatro più importante e il primo ad essere costruito in città. La sua costruzione fu approvata nel 1839 e la prima pietra fu posata nel 1840. La struttura fu progettata dall'architetto che la realizzò secondo lo stile neoclassico. Nato inizialmente come scuola pubblica, fu poi adibito a teatro. Fu ristrutturato a partire dal 1933 dall'architetto Franco Oliva e dallo scultore Augusto Magli che ne curò le sculture esterne ed interne. La cupola della sala si apre ed è decorata con i simboli dei segni zodiacali per richiamare le costellazioni che si possono osservare negli spettacoli notturni. Per lungo tempo adibito a cinema, oggi il teatro è tornato a ricoprire la sua funzione ed è sede del prestigioso Festival internazionale del Jazz di La Spezia.


Chiesa Di San Francesco
Chiesa Di San Francesco

È la seconda chiesa dedicata al santo, perché la prima (sec. XIV), divenne insufficiente per la crescente popolazione del borgo. Una colonna della prima chiesa, demolita nel 1632, è nel sagrato. La seconda chiesa è stata terminata nel 1636. Sulla fine del XVIII secolo la chiesa venne ampliata con la costruzione del coro. I luminosi affreschi del soffitto sono opera del pittore spezzino Luigi Agretti, e sono assai recenti (1932). Oltre a Sant'Erasmo, protettore dei marinai, che placa la tempesta, vi è rappresentata la gloria di San Francesco e la narrazione del miracoloso ritrovamento negli scogli della tavola della cosiddetta Madonna di Maralunga, da parte di tre pescatori lericini. La facciata in marmo è del 1962. I marmi della cappella della "Madonna di Maralunga" risalgono al 1953. Importante il crocifisso del 1300 che si ritiene provenire da Santa Marta, prima chiesa dell'originario borgo medievale, oggi scomparsa. Pregevoli i quadri secenteschi del Fiasella, il "S. Agostino" (in alto si legge la scritta 'Positus in medio quo me vertam nescio'(Posto in mezzo non so da quale parte voltarmi, cioè fra Gesù e Maria) e la "Madonna con bambino e Santi Bernardino e Francesco", nonché la "Visitazione di Maria a Santa Elisabetta" del genovese Giovanni Carbone, allievo del fiammingo Van Dyck (1647), la "Assunzione della Vergine" di Giovanni Miel (1657), le Sante Lucia, Caterina di Alessandria e Cecilia, con i tradizionali simboli iconografici, di pittore ignoto di scuola toscana (1500), un San Giovanni Battista al Giordano, opera del ligure Domenico Bocciardo. Rilevante la Madonna lignea dello scultore genovese Anton Maria Maragliano. Straordinario valore artistico e devozionale riveste la cappella dedicata alla Madonna di Maralunga, patrona di Lerici, celebrata il 25 marzo. Secondo la tradizione, la pregevole tavola, la cui iconografia è unica nel suo genere, in quanto raffigura due Madonne con bambino affiancate l'una all'altra, fu rinvenuta miracolosamente da tre pescatori in prossimità del promontorio di Maralunga, nel 1480. In realtà appare ormai certo che l'opera sia stata commissionata: nel quadro si leggono queste parole "Colottus. q. Jacopelli et Petrus Dominicus Muttini T.F.1480", cioè i cognomi dei tre scopritori e le iniziali di "testes fuerunt". Successivamente, qualcuno ha dipinto nel quadro, dopo i nomi degli scopritori, il termine invenerunt (cioè trovarono). A seguito di interventi di restauro, è emerso che l'originale strato dipinto portava le lettere "F.F." cioè "fecerunt facere". Probabilmente il quadro fu stato commissionato ad un pittore toscano, raccomandando che riprendesse il cartiglio della Madonna Bianca di Porto Venere che recita "Madre Mia ço che te piaxe me contenta purch'el pecatore del mal fare se penta" (secolo XIV), infatti il cartiglio lericino così suona: "Madre mia io son cotento pur che lo pecator si penta", in un italiano più evoluto (secolo XV). La Madonna con la veste verde ricorda quasi esattamente la Madonna dell'Arena, che, seconda la tradizione fu tirata su nella rete di pescatori santerenzini.

Chiesa


Chiesa Di Santa Maria Assunta
Chiesa Di Santa Maria Assunta

La struttura architettonica attuale risale al 1619 ma la chiesa venne edificata su di un luogo di culto più antico risalente al XIII secolo. La pianta è a croce latina con due cappelle laterali. Quella di sinistra è dedicata a Nostra Signora dell'Arena e contiene un quadro della Vergine che la leggenda vuole sia stato ritrovato in mare, alla fine del XV secolo, ed è ancora oggi veneratissimo dai santerenzini. Secondo la tradizione l'opera sarebbe stata rinvenuta nell'odierna spiaggia del Colombo, una vota detta di Santa Caterina; in realtà pare si tratti della porzione di un polittico commissionato nel 1492, del quale il dipinto della Madonna doveva occupare lo scomparto centrale. Sugli altari della navata centrale si possono ammirare quadri dei pittori Paolo Gerolamo Piola e Giovanni Battista Carlone, mentre alla destra dell'altare maggiore è collocata una pregevole scultura di Domenico Gar (1528). Il bassorilievo marmoreo rappresenta i santi Fabiano, Rocco e Sebastiano, protettori contro le pestilenze: probabilmente fu commissionato in seguito alle tragiche epidemie che colpirono la zona nei primi anni del XVI secolo. Secondo alcune fonti, ai tre santi era dedicata anche una piccola cappella, oggi scomparsa, ubicata fuori dal centro di San Terenzo, sulla collina di Marigola: a questa cappella fa riferimento Monsignor Peruzzi, nella visita apostolica del 1584. In tale occasione il nunzio apostolico visitò anche la chiesa di Santa Maria e la indicò come "giustamente detta essere dominio degli uomini di detto paese". Il senso di questa frase è presto spiegato: gli abitanti di San Terenzo provvedevano, attraverso l'autotassazione dei capifamiglia, al sostentamento del clero, in cambio del diritto di scegliere il proprio sacerdote. Questo diritto è stato esercitato fino alla prima metà del Novecento, periodo cui risale l'orologio del campanile. La chiesa di Santa Maria è stata infine ristrutturata nel 1975.

Chiesa

Museo Civico U.formentini
Museo Civico U.formentini

Il Museo civico archeologico della Spezia è stato aperto nel 1873 intorno ad un primo gruppo di raccolte naturalistiche donate da Cesare Podenzana (1840-1884). Con l'aiuto del geologo spezzino Giovanni Capellini, il museo acquisì reperti archeologici venuti in luce durante gli scavi dei bacini e delle darsene dell'Arsenale Militare e i documenti riguardanti la storia della città. Il continuo afflusso di materiali archeologici, naturalistici, etnologici e di varie donazioni ha determinato nel tempo vari spostamenti della sede del museo: da piano terra del Teatro civico, alle case municipali di Corso Cavour, alla sede del liceo cittadino, alla Palazzina Crozza, al convento di Santa Chiara, fino all'attuale sede, il Castello di San Giorgio. Il museo conserva numerosi reperti provenienti dal locale territorio, che offrono testimonianze umane dalla Preistoria fino al Medioevo. Le prime produzioni di statue stele risalgono al IV millennio a.C. La visita è programmata secondo due percorsi complementari, conseguenti o alternativi: al piano inferiore sono ospitate testimonianze della vita del territorio dal pleistocene alla romanizzazione e sulla formazione della stessa raccolta museale, al piano superiore sono conservati i reperti romani provenienti dall'area di Luni (val di Magra) e già facenti parte della collezione Fabbricotti.

Musei

Ti piace Portovenere?

Vuoi visitare Portovenere? Apri la pagina dedicata per scoprire i suoi alberghi, i ristoranti, tutti gli eventi e le attività commerciali in zona

Tutta Italia

REGIONI D'ITALIA
La Sicilia è la più grande isola italiana e del mediterraneo, nonché la regione più estesa dell'Italia, la sua superficie ha una caratteristica forma triangolare. L'isola a Nord-Est è divisa dal continente dallo Stretto di Messina – un lembo di mare di circa 3km – è bagnata a Nord dal Mar Tirreno, a Ovest dal canale di Sicilia, a Sud-Ovest dal Mar di Sicilia, a Sud-Est dal canale di Malta, e a Est dal Mar Ionio.

I nostri partner