Pietrabbondante

Pietrabbondante: un importante sito archeologico e un cuore medievale, un comune sovrastato da imponenti massi - conosciuti come “Morge” - con le case addossate alla nuda roccia. A mille metri di altezza, Pietrabbondante conserva alla sommità del centro storico la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cielo, risalente al Cinquecento e che regala una vista panoramica sui boschi e le valli circostanti. L’edificio appare oggi come il frutto delle numerose trasformazioni subite nel corso dei secoli, che le hanno conferito una facciata e interni in stile Barocco. Ai piedi della basilica sono visibili i ruderi di Torre Marchesani, intitolata alla famiglia che governò il comune dal XVII secolo, realizzata in pietra e un tempo altissima, parte dell’omonimo palazzo. Dietro alla cattedrale sorge uno dei tre costoni rocciosi di Pietrabbondante, la morgia del castello, che qui si trovava in epoca longobarda, mentre la morgia dei Marchesani è quella su cui sorge il torrione. Infine, la morgia dei corvi, a sinistra dell’abitato, prende il nome dagli uccelli che vi nidificano. Fuori dall’abitato di Pietrabbondante si incontra invece la piccola chiesa rurale di San Vincenzo Ferreri: è dedicata al patrono, che viene festeggiato il 4 agosto e il 5 agosto con una processione lungo le strade del paese e una fiera.

Da non perdere è soprattutto il “santuario italico” di Pietrabbondante, il monumento archeologico più significativo del mondo sannitico, che testimonia l’importante funzione del sito come centro politico e religioso: in posizione scenografica sulla valle del Trigno, è una preziosa testimonianza di architettura ellenistico italica. Il suo fulcro è il complesso tempio B-teatro, risultato di una risistemazione in chiave monumentale tra la fine del II e gli inizi del I sec. a.C. di un’area occupata in precedenza dalle strutture pertinenti al “tempio ionico”, databili alla fine del IV sec. a.C. e distrutte da Annibale alla fine del III sec. a.C. Di queste costruzioni iniziali si conservano tracce nei livelli archeologici e nei frammenti decorativi, utilizzati perlopiù nelle fondamenta del nuovo complesso tempio-teatro. All’interno del santuario è stata ritrovata anche una casa ad atrio, la “domus publica”, che ospitava sacerdoti, magistrati e ambasciatori e, in tempi recenti, un nuovo tempio, identificato con un “aerarium” e destinato alla raccolta del denaro offerto dai devoti. Nella stessa zona, sono emerse altre piccole edificazioni, tra cui un piccolo santuario demolito nei primi anni del V secolo d.C. secondo le leggi contro il paganesimo promulgate da Teodosio.