Realizzato tra il 1808 e il 1810 per Francesco Melzi d'Eril, vice presidente della Repubblica Italiana con Napoleone e duca di Lodi, che affidò l'incarico all'architetto e decoratore Giocondo Albertolli (di tendenze neoclassiche), il palazzo è la dimora estiva del duca stesso al termine della carriera politica fino alla sua morte. La villa venne arredata e decorata dai più noti artisti dell'epoca: oltre all'Albertolli, autore di gran parte degli arredi e della decorazione interna, si segnalano i pittori Andrea Appiani e Giuseppe Bossi, lo scenografo Alessandro Sanquirico, gli scultori Antonio Canova, Giovan Battista Comolli, Pompeo Marchesi, e il bronzista Luigi Manfredini. La facciata della villa, semplice e regolare, è arricchita da una scalinata a doppia rampa e da quattro leoni di stile egizio. Ai lati del terrazzo e del parterre a lago si ergono due statue in marmo del Cinquecento, rappresentanti Apollo e Meleagro, già attribuite allo scultore Guglielmo della Porta. I giardini all'inglese, arricchiti da sculture, furono progettati dall'architetto Luigi Canonica e dal botanico Luigi Villoresi, entrambi responsabili della sistemazione del parco della Villa Reale di Monza. Nel giardino, ricchissimo di piante rare ed esotiche, sono presenti alberi secolari, siepi di camelie, boschi di azalee e rododendri giganti, pietre e monumenti, imbarcazioni e cimeli di pregio storico e artistico.