La Settimana Santa di Enna: un evento sacro conosciuto a livello internazionale, che affonda le sue radici nelle tradizioni secolari spagnole e che annualmente - durante i giorni precedenti la Pasqua - attira tantissimi devoti e turisti. Una manifestazione così preziosa da essere un bene protetto dall’Unesco. Le celebrazioni raggiungono il culmine con la processione del Venerdì Santo, durante la quale duemilacinquecento confrati incappucciati, appartenenti alle sedici confraternite di Enna, sfilano in silenzio tra saliscendi e vicoli tortuosi. Prima della processione, in tutte le chiese parrocchiali si celebra la “Passione e morte di nostro Signore Gesù”. Nel tardo pomeriggio la confraternita della Santissima Passione parte dalla parte alta della città seguendo un rituale ben preciso che si perpetua da centinaia di anni per giungere al duomo di Enna, la grande chiesa madre della città, monumento nazionale con la sua maestosa facciata e, all’interno, gli affreschi del Borremans, nonché il “tesoro del Duomo”, un complesso di arredi preziosi e oggetti liturgici. Nella cattedrale, l'urna del Cristo morto attende l'arrivo della Madonna Addolorata in un’urna monumentale. La processione vera e propria parte quando i fercoli di Gesù Morto e della Madonna Addolorata, preceduti dalla Spina Santa, vengono portati, sulle note delle marce funebri della banda musicale, al centro di piazza Duomo, dove ad attenderli c’è una folla silenziosa. La processione passa da tutte le piazze e le vie principali di Enna - un modo di vedere la città in un’occasione senz’altro unica e da una prospettiva diversa - per poi giungere nel grande piazzale antistante il cimitero comunale per la solenne benedizione. L’ora si fa tarda, ma è ancora una folla che non rinuncia a vedere scorrere la processione di ritorno fino al Duomo, dopodiché l'urna del Cristo morto viene riportata nella propria chiesa, mentre il fercolo dell'Addolorata, preceduto da tutte le confraternite, riprende il suo cammino fino alla chiesa del Mercato S. Antonio, dove si conclude la processione del Venerdì Santo ennese. In segno di ringraziamento per il loro impegno, ai portatori vengono offerti biscotti e vino, mentre fino a qualche tempo fa si proponevano anche delle fave bollite.
...continua a leggereLa Settimana Santa di Enna: un evento sacro conosciuto a livello internazionale, che affonda le sue radici nelle tradizioni secolari spagnole e che annualmente - durante i giorni precedenti la Pasqua - attira tantissimi devoti e turisti. Una manifestazione così preziosa da essere un bene protetto dall’Unesco. Le celebrazioni raggiungono il culmine con la processione del Venerdì Santo, durante la quale duemilacinquecento confrati incappucciati, appartenenti alle sedici confraternite di Enna, sfilano in silenzio tra saliscendi e vicoli tortuosi. Prima della processione, in tutte le chiese parrocchiali si celebra la “Passione e morte di nostro Signore Gesù”. Nel tardo pomeriggio la confraternita della Santissima Passione parte dalla parte alta della città seguendo un rituale ben preciso che si perpetua da centinaia di anni per giungere al duomo di Enna, la grande chiesa madre della città, monumento nazionale con la sua maestosa facciata e, all’interno, gli affreschi del Borremans, nonché il “tesoro del Duomo”, un complesso di arredi preziosi e oggetti liturgici. Nella cattedrale, l'urna del Cristo morto attende l'arrivo della Madonna Addolorata in un’urna monumentale. La processione vera e propria parte quando i fercoli di Gesù Morto e della Madonna Addolorata, preceduti dalla Spina Santa, vengono portati, sulle note delle marce funebri della banda musicale, al centro di piazza Duomo, dove ad attenderli c’è una folla silenziosa. La processione passa da tutte le piazze e le vie principali di Enna - un modo di vedere la città in un’occasione senz’altro unica e da una prospettiva diversa - per poi giungere nel grande piazzale antistante il cimitero comunale per la solenne benedizione. L’ora si fa tarda, ma è ancora una folla che non rinuncia a vedere scorrere la processione di ritorno fino al Duomo, dopodiché l'urna del Cristo morto viene riportata nella propria chiesa, mentre il fercolo dell'Addolorata, preceduto da tutte le confraternite, riprende il suo cammino fino alla chiesa del Mercato S. Antonio, dove si conclude la processione del Venerdì Santo ennese. In segno di ringraziamento per il loro impegno, ai portatori vengono offerti biscotti e vino, mentre fino a qualche tempo fa si proponevano anche delle fave bollite.
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