Area Arceologica di Ferento Monumenti
S.p. Teverina Km. 8.000 1100 Viterbo
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La città etrusca di Ferento nasce nel IV secolo a.C. sul colle tufaceo di Pianicara, tra i torrenti Vezzarella e Acqua Rossa. Sull'altro colle di S. Francesco era l'abitato di Acquarossa, la Ferento arcaica distrutta alla fine del VI secolo a.C. Circondata da mura a blocchi, ha un impianto regolare, per strigas; l'asse principale è costituito dal tratto urbano della Via Ferentiensis. La città è solo parzialmente esplorata; colonia graccana e poi municipio, ebbe uno sviluppo urbanistico imponente in età augustea, con la costruzione del teatro, un anfiteatro, il Foro, l'Augusteo; al II secolo d.C. risalgono la costruzione delle terme e i rifacinmenti edilizi relativi al teatro.
Intorno si estendono le necropoli antiche, soprattutto a Pianicara, e sulle attigue alture, dall'età ellenistica all'età imperiale, dove sono state messe in luce numerose tombe a camera a pianta irregolare. Una di queste tombe, di importanza notevole per la problematica sulla romanizzazione in Etruria e per gli aspetti linguistici ed epigrafici che rivestono le iscrizioni ivi rinvenute, apparteneva ai Salvii, antenati dell'imperatore Otone, che qui ebbe i natali. L'abitato di Ferento, ridotto a piccolo castello, fu distrutto dai Viterbesi nel 1172 con il pretesto di eresia.