Acquedotto Romano della Val Rosandra Acquedotto
Sant'Antonio in Bosco 48018 San Dorligo della Valle
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Il tratto di acquedotto visibile sulla destra all’inizio del tracciato che partendo dall’abitato di Bagnoli Superiore attraversa la Val Rosandra fa parte del complesso creato alla metà del I secolo d.C. per raccordare le acque del torrente Rosandra dalla fons Oppia (ai piedi del monte Carso) alla città di Tergeste, grazie a un percorso di circa 17 km scavato nello strato marnoso-arenaceo. È tuttora visibile una porzione del canale (specus) costruito con pietre squadrate e laterizi, rivestito al suo interno da malta idraulica (opus signinum). La conduttura era caratterizzata da una copertura a volta o piana e da pozzetti d’ispezione (lumina) aperti a distanze irregolari. In età tardo-antica l’acquedotto cadde in disuso, come si evince dalla presenza di alcune tombe che utilizzano il canale per la deposizione dei defunti.
Un tratto particolarmente ben conservato della stessa struttura è visitabile a pochi chilometri, presso l’antiquarium di via Donaggio 17 a Borgo S. Sergio.