Villa di Orazio Domus Romana
Via Licentina 00026 Licenza
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Quinto Orazio Flacco, il famoso poeta latino, si vide regalare, tra il 33 ed il 32 a.C,, da parte di Mecenate (che per donare una villa ad Orazio ne doveva essere un particolare estimatore), suo celebre amico (patrocinatore di artisti e letterati), una sontuosa villa nella Bassa Sabina. Orazio, durante il periodo che visse in questa villa, ne descrisse le bellezze degli ambienti che lo circondavano nelle sue opere. Nel Rinascimento si aprirono dibattiti e discussioni sul probabile luogo ove si poteva trovare la villa di Flacco. Successivamente il ritrovamento di mosaici e vestigia di mura affioranti in una ridente collina nei pressi di Licenza fece concentrare le attenzioni in loco dato che nei pressi si trovava la cascata, la stessa che, forse, al poeta richiamava il Fons Bandusiae di Venosa. La Villa sorge in un'area di 40 ettari, tra Mandela e Vicovaro, e di essa facevano parte anche un bosco, frutteti, oliveti e terreno per il pascolo. L'abitazione era a un solo piano, con le stanze disposte intorno all'atrio. Alcune di esse presentano una pavimentazione musiva con motivi geometrici in bianco e nero. Un grandioso quadriportico rettangolare con giardino centrale, sul tipo di quello della Villa dei Papiri di Ercolano, costituiva l'elemento caratterizzante di questa villa. Alla fine del I sec. d. C. la villa venne completamente ristrutturata, realizzandovi un peristilio aperto sul panorama dei monti Lucretili e trasformando in un vero e proprio impianto termale il piccolo balneum di cui era dotata.