Torre del Soccorso Detta del Barbarossa Fai
Ss340 22016 Tremezzina
- Km

La Torre del Soccorso, con la sua massiccia mole quadrangolare in pietra di Moltrasio, si eleva, ben riconoscibile, tra la vegetazione che si estende per tutto il monte Gravona, a ridosso dell’Isola Comacina. Fin dalla sua costruzione (avvenuta fra il XII e il XIII secolo), l’edificio domina il panorama del lago. Essa è intesa come parte di un sistema fortificato più ampio, che comprendeva il castello dell’Isola Comacina e le strutture difensive di Sala, Lezzeno e Cavagnola. Nel XII secolo i comaschi, rivali degli abitanti dell’isola a quell’epoca alleati della città di Milano, colpirono a più riprese e resero inservibili le fortificazioni di questa zona. La Torre del Soccorso conobbe quindi per i successivi otto secoli un periodo di profonda decadenza e abbandono, terminato solo nel 1954 per iniziativa di Clemente Bernasconi, già direttore della Soprintendenza ai Monumenti della Lombardia. Acquistata l’intera struttura, l’architetto promosse una campagna di scavi archeologici e si impegnò a restaurare la torre con l’idea di farla rivivere sistemandovi la residenza estiva della propria famiglia. Nel 2011, grazie a un legato testamentario, la figlia Rita ha voluto lasciare la torre al FAI. La costruzione costituisce pertanto il terzo Bene del FAI sul Lago di Como, insieme alle vicine Villa del Balbianello e la casa-barca Velarca.