I vari corredi delle tombe sono composti da ceramiche a vernice nera di produzione volterrana, ceramica a vernice rossa ("presigillata"), crateri a figure rosse, ceramica comune e alcune monete, le quali consentono di datare le tombe tra il III e il II secolo a.C.. Ciò nonostante l'utilizzo della zona come necropoli, probabilmente, deve essere iniziato almeno nel V secolo a.C., come indicano le due stele a ferro di cavallo ricordate dal Pecci e i pochi materiali d'età classica raccolti durante il restauro condotto dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana nel 1983: un "kyathos" miniaturistico di bucchero grigio ed alcuni elementi di avorio per la decorazione di cofanetti lignei, che hanno la forma di foglie e di leoncini.