L’Anfiteatro di epoca romana situato nella periferia est di Lucera, risalente all'età augustea, è fra i più antichi dell'Italia meridionale. Grazie alle sue notevoli dimensioni, risulta essere la più importante testimonianza romana dell’intera Puglia. Conservato in maniera straordinaria, è stato costruito per un pubblico numeroso, con una capienza tra i 16.000 e i 18.000 spettatori. Nella parte orientale della città il magistrato lucerino Marco Vecilio Campo, duoviro iure dicundo, prefetto del fabri e tribuno dei militi, fece costruire in corrispondenza di una depressione naturale del terreno, a sue spese e in un'area di sua proprietà, un grande anfiteatro in onore di Augusto e della colonia di Lucera, come attesta l'iscrizione posta sugli architravi dei portali di ingresso. L'accesso era costituito da due portali inquadrati da colonne di ordine ionico, collocati sull'asse maggiore in direzione della città e in direzione di Foggia. Sull'architrave dei portali l'iscrizione ricorda la costruzione dell'anfiteatro da parte del magistrato locale Marco Vicilio Campo. Sull'asse minore si aprivano altri due accessi. L'arena misura 75,20m. X 43,20m. ed è delimitata da un canale di raccolta delle acque e da un podio nel quale si aprono quattro accessi all'arena. Al di sotto dell'arena è scavata una lunga galleria di servizio aperta per tre fosse, dove confluivano inoltre le acque piovane dai canali di raccolta. Nei pressi dell'anfiteatro sorgevano la palestra degli atleti, alcuni edifici pubblici e un'infermeria.