Edificio formato da grandi vasche e preceduto da tre grandi archi a sesto acuto, è stato costruito dal comune come maggiore punto di approvvigionamento dell’acqua nel XIII secolo, a cui fu costruito un granaio nel piano superiore, il quale funzionava da riserva in caso di carestia o guerra, detto anche “magazzino dell’abbondanza”. Sulla parete che si innalza in fondo alle vasche si trova un singolare affresco medievale che ha dato il nome all’edificio: sotto un gigantesco albero, ricco di rami frondosi, si affollano diverse figure femminili, che cercano di coglierne i frutti. La singolarità della raffigurazione sta proprio nei frutti che pendono dall’albero: si tratta infatti di grossi falli. La funzione del dipinto, nel quale è chiaro il significato simbolico di fertilità attribuito all’organo maschile, era quella di augurare raccolti abbondanti e scongiurare la carestia.